Opposizione antinazionale, di GLG
questa è anche l’idea dei berluscones; e non parliamo della “sinistra” (almeno di tutti i piddini e di buona parte degli altri). Ed è un’idea cazzereccia. Intanto, pensare che l’Italia sia come gli Usa nel 1929 fa semplicemente ridere. Inoltre la mancata o negativa crescita, in crisi come quelle capitalistiche (quindi già a partire dall’800), dipendono dalla difficoltà della domanda a tenere il passo con l’impetuoso aumento della produzione e dunque dell’offerta dei beni, che quindi ad un certo punto si trova in (relativo) eccesso. Quando si sentono gli imbecilli di imprenditori (e perfino ambienti sindacali) affermare che 780 euro (reddito di cittadinanza) sono troppo alti e spingono la “gente” a non lavorare perché sono pagati a 5-600 euro al mese, non ci si può non incazzare. Uno che ha 600 euro al mese fa quasi la fame e deve ridurre al minimo la spesa. Allora il discorso è proprio il contrario: con 780 euro compra qualcosa in più e quindi riduce le scorte di merci invendute. Teste di cazzo di imprenditori del….. cazzo; anche vi riducessero al 0% le imposte, se nessuno compra i beni da voi prodotti con che cosa fareste profitti? E continuereste allora a produrre?
Infine, a parte che tutti i dati delle organizzazioni internazionalie della UE (e dell’Istat) sono da prendersi come “fuoco a volontà” contro un governo di forze di cui si teme il successo alle elezioni europee (con forte calo del potere dei vecchi vertici che hannoormai mostrato in pieno il loro completo fallimento), la recessione in atto è generale; ed è inutile che si accaniscano a fornire dati per dimostrare che l’Italia è il fanalino di coda. Ripeto che i dati sono manipolati; e, in ogni caso, i risultati di certe operazioni economiche si manifestano con notevole ritardo (vogliamo mettere almeno un anno e anche più?). Allora è ovvio che quantoaccade adesso dipende da decisioni anteriori alla nascita del governo il 1° giugno 2018; e con la manovra approvata ben dopo.
Infine, l’ultimo dato diffuso a gran voce è quello degli ordinativi: si sono accresciuti un po’ quelli dall’interno e sono invece calati vistosamente quelli dall’estero. Certo, bisogna analizzare attentamente le cause, ecc., ma non si sfugge all’impressione che la recessione italiana – che, salvo per i deficienti di economisti liberisti odierni, è dovuta a carenza di domanda e alla insipienza degli Stati timorosi di effettuare spesa (in pieno deficit) per contrastare la caduta di quella privata – sia alimentata almeno in parte dall’incipiente crisi avanzante negli altri paesi, i cui cittadini stanno probabilmente riducendo la domanda (almeno di quanto si produce all’estero). E il “contagio” proverrebbe dal nostro paese? E’ semmai il contrario.
Insomma, abbiamo “opposizioni” del tutto antinazionali e tese ad accrescere le nostre difficoltà perché si sentono travolgere da una marea montante di disprezzo e perfino di qualche sentimentoancor peggiore. Abbiamo un ceto intellettuale sfatto e venduto, che è stato messo da gruppi politici ed economici in pieno disfacimento a occupare e imperversare nella stampa e in TV. E indubbiamente, gli attuali governativi mostrano tutta la loro debolezza e scarsa capacità di incidere nella società con la necessaria efficacia, lasciando fra l’altro l’informazione esattamente com’era prima del loro arrivo. Se non sopraggiungeuna forza politica adeguata ad un repulisti totale, attuato con i dovuti metodi radicali privi di remore di qualsiasi genere, andremo certamente in malora. Non però perché noi “contagiamo” gli altri bensì perché abbiamo nel paese alcune forze politiche forse consce (ma non troppo) dell’epidemia infettiva in atto e di chi la sta diffondendo; hanno però timore e incertezza circa i mezzi necessari a curarla. E hanno questa “timidezza” perché sono pur esse schierate sotto la tutela oppressiva degli USA. Inutile andare da Trump invece che dai settori “politicamente corretti”. Si lasci che nella potenza al momento ancora preminente, ma “in discesa”, si regolino i conti fra i gruppi in aperto contrasto (salvo che sul punto di mantenere il predominio globale); e si vada in “altra direzione” sul piano delle alleanze mondiali.