LIBERTE’ EGALITE’…IO RUBO A TE TU RUBI A ME

Ancora una volta la merda viene a galla, ma mai come dovrebbe. L’Italietta è scandalizzata dalla partite truccate e dal calcio che non è più lo sport di una volta. Si sa che quando il dito indica la luna lo stolto guarda sempre il dito, di fatti il tifoso medio pensa che con una bella spazzolata al sistema tutto possa tornare a livelli di decenza. Tuttavia, quando accadono scandali come questi (che scandalizzano solo i falsi perbenisti) il sistema si sta autoriformando, la schiarita è già dietro l’angolo ed ha le facce di altri poteri che stanno per prendere il posto di quelli decaduti. Se si pensa al potere medesimo come ad  un qualcosa attraversato da un conflitto costante tra agenti strategici che lottano per il dominio o l’egemonia, si comprende che l’equilibrio non esiste, (è solo apparenza estemporanea caratterizzata da alleanze destinate a sfaldarsi o a rimodularsi incessantemente e modificatesi con le stesse strategie approntate dai co/belligeranti) è una tranquillità superficiale al di sotto della quale le correnti creano movimenti centrifughi e centripeti.

Per ora nessuno si è sognato di implicare nella faccenda i caporioni che coprivano il DG della Juventus Moggi nelle sue azioni di corruzione degli arbitri (e non solo). La proprietà viene considerata come puramente cedolare e disinteressata al metodo attraverso il quale agiscono i propri managers, ma, certo, solo lo stolto può pensare davvero in questi termini (ciò vale per qualsiasi tipo di impresa, compreso il calcio ovviamente).

 Ai tempi in cui comandava il Grande Capo del gregge nessuno si sognava di mettergli i bastoni tra le ruote (politici, magistrati o giornalisti vari), oggi i suoi epigoni sono molto meno intoccabili. I volti dello scandalo attuale hanno gli stessi nomi dei padroni di sempre e di qualche parvenu che a questi si piega o si fa convincere a forza di vergate: gli Agnelli appunto, poi i Della Valle, I Geronzi ecc. ecc. Questi signori sono sempre alla ricerca dei profitti (conquistati con qualsiasi mezzo e/o sotterfugio) per rafforzare la propria posizione dominante ed ottenere le risorse necessarie a realizzare determinati obiettivi strategici.

Non ho mai creduto alla forza dei magistrati che lottano contro le ingiustizie, mi viene più facile pensare che quando si toccano i capi, i signori della legge si sono ampiamente tutelati ed hanno le spalle coperte da quella parte dell’oligarchia che ha deciso di sferrare l’attacco. Basti pensare a tangentopoli, le cose si sapevano da anni ma finché il padrone americano (e i suoi sgherri italiani) non ha dato il via libera, i giudici e i pm, che fino ad allora avevano vissuto in uno stato comatoso, si sono risvegliati e si sono scoperti paladini di Atena.