Genova, 19-07-06

 

 

Una lettera sugli attuali scontri nel Medio Oriente (di Marino Badiale).

 

La discussione pubblica sui fatti mediorentiali è viziata da  alcune distorsioni di fondo. La prima, fondamentale, è la rimozione del fatto basilare dell’occupazione israeliana di terre palestinesi. L’occupazione, con il carico che essa comporta di violenza, arbitrarietà, oppressione, è il punto cruciale. Quando si parla dei rapporti fra israeliani e palestinesi non si sta parlando di due stati sovrani che devono regolare i loro rapporti reciproci in maniera equa: si sta parlando di uno stato che opprime un popolo. Presentare l’oppressore, una potenza nucleare che dispone del più potente esercito del Medio Oriente, ed è appoggiato in tutti i modi dalla superpotenza mondiale USA, come una vittima, è un rovesciamento della ragione possibile solo per la rimozione del fatto dell’occupazione.

La seconda distorsione, collegata alla prima, è  quella legata al problema del “riconoscimento dello stato di Israele”. Quando si pone tale questione, si confondono volutamente le parole e le cose. Alcune parti politiche arabe o islamiche affermano di non riconoscere lo stato di Israele, ma queste sono parole di scarsa importanza, almeno finché permangono i rapporti di forza di cui si è detto. I fatti sono che lo stato di Israele esiste ed è uno degli stati più potenti della regione. Lo stato al quale non viene, nella realtà, riconosciuto il diritto all’esistenza è lo stato palestinese che infatti, nella realtà, non esiste, e non esiste perché Israele ne impedisce l’esistenza. Chiedere agli oppressi di “riconoscere” l’oppressore è un altro rovesciamento della ragione.

Infine l’ultima distorsione fondamentale è legata all’uso della nozione di “terrorismo”. Si tratta di una parola priva di un preciso significato, per la quale non esiste una definizione sensata e internazionalmente accettata. Tale espressione è una scatola vuota che ciascuna parte riempie secondo i propri interessi. Se solo si prova a dare un significato preciso a tale espressione si hanno immediatamente conseguenze che evidenziano le distorsioni del dibattito attuale: se per esempio si accetta l’idea che si abbia terrorismo quando vi sono azioni militari contro civili, allora non sono terrorismo gli attacchi ai soldati israeliani da parte di palestinesi e Hizbollah, mentre l’aggressione israeliana a Gaza e al Libano, che ha fatto vittime civili, è terrorismo.

Se si vuole una discussione razionale sui problemi del Medio Oriente occorre per prima cosa rimuovere queste distorsioni.

 

 

 

Marino Badiale

Docente di Analisi Matematica

Università di Torino.