SINISTRO GOVERNO DI SINISTRA (di G. La Grassa)

Per quanto ne so, la maggioranza della minoranza di Rifondazione sta di fatto implorando Prodi affinché metta la fiducia sulla questione del rifinanziamento della missione in Afghanistan. Così ci si salverebbe la coscienza; non si voterebbe la missione ma si sarebbe costretti a dare la fiducia ad un Governo che il “popolo” (di “sinistra” ovviamente; cioè 25000 voti in più dell’altro) vuole che resti in carica per 5 anni. La minoranza della minoranza è invece critica verso questa posizione che giudica pericolosa ed estremistica; ormai ci si sarebbe già salvata l’anima con questa “lunga resistenza” e adesso bisogna rispettare la volontà del suddetto “popolo di sinistra”, cioè che duri indefinitamente il Governo.

In tutto questo bel dibattito, ci si scorda due piccoli fatti:

 

1) dal 4 maggio le condizioni di ingaggio dei militari in Afghanistan sono passate da peacekeeping a combat; il che significa che viene infine messa da parte l’ipocrisia che si tratti di una missione di pace e si riconosce, anche nella sostanza, che siamo in presenza di una aggressione militare.

2) nel documento per il rifinanziamento vi sono clausole per cui è possibile aumentare di 600 unità il numero delle nostre truppe laggiù; esattamente come ha fatto Zapatero che ha ritirato il contingente dall’Irak e poi, per rabbonire gli americani, ha aumentato l’impegno a Kabul. Alla fin fine, anche il nuovo Governo farebbe quello che avrebbe fatto il precedente, poiché questo aveva già deciso per la fine anno il ritiro dall’Irak e un maggior invio di truppe in Afghanistan.

 

Anche il movimento pacifista più scatenato mi sembra sorvoli su questi punti, a dimostrazione che tutti sono invischiati in un ridicolo gioco di gravi compromessi, silenzi, dimenticanze. Il problema peggiore è però un altro e mi permetterò un piccolo giro vizioso.

Nel 1915, il socialismo italiano (dopo le altre socialdemocrazie, l’anno precedente) tradì gli impegni pacifisti presi al Congresso dell’Internazionale dell’anno prima, e acconsentì all’entrata in guerra salvo, pure allora, piccole defezioni, qualche distinguo, contorcimenti vari. La scusa era quella solita: il popolo (la sua maggioranza) voleva la guerra, voleva “liberare Trento e Trieste” (malefica potenza delle menzogne ideologiche!). Dopo 600.000 morti e il resto, penso che in molti avessero cambiato idea nel 1918; ma il già fatto non si cancella.

La storia si ripete in farsa, è stato detto tante volte. Ed infatti, nel 2006, la maggioranza della metà del popolo (che ha votato a “sinistra”) vuole che un Governo etichettato come progressista duri almeno l’intera legislatura; quel che fa non importa, è sufficiente che sopravviva e impedisca che tornino “gli altri”. Ricordo quel che disse nel 1994 un personaggio odioso ma non stupido di nome Gianni Agnelli: “Se voglio che un Governo faccia i miei interessi (di destra), ho bisogno che governi la sinistra”. Perché in effetti, sotto l’etichettatura aperta di destra, certe misure non possono passare per l’opposizione di chi si dichiara “di sinistra”; appena lo fa la “sinistra”, tutto va bene, perché l’importante è che un Governo “di sinistra” continui ad esistere. Con il dpef , in autunno, ne vedremo delle migliori ancora rispetto alla farsa (tragica) dell’Afghanistan.

E’ ormai evidente che i cervelli di “sinistra” non secernono un solo milligrammo di intelligenza in più rispetto a quelli di “destra”. Prendiamo atto che perfino alcuni che ancora si dichiarano comunisti, marxisti e quant’altro – oltre ai semplici pacifisti “anime belle” – non guardano a come agisce un Governo, una certa forza politica, uno schieramento, ecc. L’importante è che sia ufficialmente di sinistra (anzi di centrosinistra, è più che sufficiente); e che usi parole “meditate” e “problematiche” per poi fare quello che vuole, cioè quello che farebbero gli altri (di centrodestra) proclamandolo a chiare lettere, rozzamente, senza infingimenti. Decisiva – per i “comunisti” dell’oggi – non è l’azione effettivamente compiuta, bensì il “tormento”, l’avvoltolarsi in fumosi discorsi che danno il classico “un colpo al cerchio e uno alla botte”. Per esempio: che schifo Berlusconi e Fini che dicono: “Stiamo con gli USA e Israele, senza se e senza ma”. Mentre invece che estasi sentire D’Alema: la colpa è senz’altro degli Hezbollah e di Hamas, troppo estremisti; Israele ha senza dubbio il diritto di difendersi dalla messa in discussione della sua esistenza. Però questo paese (“aggredito”) ha esagerato, ecceduto, un po’ come Zidane di fronte agli insulti di Materazzi.

Però, nel calcio, il primo ha avuto tre turni di squalifica e il secondo due; invece Israele ha avuto finora poco più di trenta morti (metà militari) mentre centinaia di palestinesi sono stati uccisi negli ultimissimi tempi in Palestina, e altre centinaia di libanesi (95% di civili) in questi ultimi pochi giorni. E da questa sera potrebbe iniziare l’invasione del Libano. Si, c’è un po’ di esagerazione nella risposta di Israele (e degli USA di cui esso è gendarme in Medio Oriente); mentre fanno schifo sia i discorsi di D’Alema, sia i “casi di coscienza” di coloro che parlano di comunismo, pretendono di esserne i depositari per i secoli futuri, ma si apprestano a non far cadere un Governo che sentono come “loro”. Ed è vostro infatti, siatene certi e votatelo senza far finta di tormentarvi; siete della stessa pasta, della pasta di tutti gli opportunisti, gli ipocriti, i sepolcri imbiancati di ogni tempo ed epoca. Sono sempre esistiti, voi non fate più schifo dei precedenti; anche se fra “liberare Trento e Trieste” e “non far cadere il Governo Prodi” forse c’è qualche differenza di serietà e di imbecillità.