GROSSE "SPAGHETTI" KOALITION (di G. La Grassa)
C.V.D. I Resistenti sul finanziamento della missione in Afghanistan hanno esaurito le loro munizioni e si sono arresi; e questo – diciamoci la verità – che venga o meno chiesta la fiducia (pur se al momento si sostiene che verrà chiesta; ma vedremo). Incuranti del ridicolo, i Resistenti usano termini inglesi (“senza adeguata exit strategy non voteremo una seconda volta”) o immagini ardite ed “esplosive” (“il nostro si è ad orolegeria”). Di fronte a personaggi di simile meschinità, è difficile decidere se ci si deve indignare o si deve provare persino un po’ di pena. Poi però, pensando che i loro “grandi ideali” di Resistenza servono per gli elettori gonzi, ma essi si guardano bene dal rischiare nuove elezioni in cui perderebbero il cadreghino da 18000 euro al mese, prevale francamente l’impulso ad inviare un bel “vaffanculo” a questi miserabili.
Dove l’indignazione, e peggio, non è da porre in dubbio, è sui giochi che si vanno facendo onde mantenere in piedi un Governo eletto con 25000 voti (0,6 per mille) di maggioranza alla Camera; mentre ha avuto 400000 voti in meno al Senato, dove quello che è stato combinato all’estero per passare in maggioranza di due seggi è ormai chiaro salvo che ai cretini e ai mascalzoni.
Partiamo dal vecchio e dal nuovo Presidente della Repubblica che spingono – assieme a molte forze trasversali, fra cui si distinguono un Tremonti o un Marini – verso una “grande coalizione” con asse in FI-Margherita-DS (pur magari con la perdita di qualche pezzo), versione maleodorante e disgustosa della simile “ammucchiata” esistente in Germania, dove tuttavia una simile cloaca ha una diversa tradizione che ha consentito al cattivo odore di stemperarsi un po’ con il tempo.
Poi abbiamo quelli che pensano al passaggio dell’UDC (con l’aggiunta di qualche forzaitaliota e magari qualche aenne tipo Alemanno) alla maggioranza, tagliando (o almeno ricattando pesantemente) la cosiddetta “estrema sinistra” (estrema in cosa?). Tuttavia avremo numeri altrettanto risicati rispetto agli attuali pur con l’ammissione aperta, e non tanto difendibile, di un cambio di maggioranza. Allora si mettono all’opera i mostriciattoli ipocriti del centrosinistra. E’ partito Letta (Enrico) e si è arrivati fino a Russo Spena, quello che un tempo si travestiva ridicolmente mettendosi la Kefiah (si vedano le sue dichiarazioni sul Corriere di ieri, 25 luglio, p. 8 in basso). Basterebbe ottenere, obiettivo ormai quasi raggiunto, il passaggio di alcuni UDC (Follini e 3-4 senatori a lui fedeli) per impinguare almeno un po’ la maggioranza.
Dice l’uomo della fu Kefiah: “Non ci vedrei nulla di male se, dopo la crisi del berlusconismo, alcuni pezzi dell’opposizione che stimo [i simili si annusano, si cercano, si trovano! ndr] cercassero un diverso collocamento” [che linguaggio “dolce” per esprimere la propria svendita al fine di partecipare a qualche buon banchetto; ndr]. Credo inutile qualsiasi commento. Se un sedicente “compagno” non sente salire conati di vomito a simili parole, è ovvio che è ormai tanto degenerato che è inutile tentare di spiegargli che si è ormai trasformato in verme.
Per il momento,limitiamoci a rilevare questi giochetti in corso. Ci sono tuttavia alcune altre cose più rilevanti, e non è facile starci dietro. Chiederei una maggior presenza dei veri compagni in questa attività di rilevazione dei fatti degli ultimi tempi (movimenti del capitale bancario, affermazioni in sede confindustriale, incredibili rivelazioni di Cossiga di cui nessuno, né a destra né a sinistra, vuol parlare; e non certo perché “è pazzo”, no, proprio no!), che si accumulano fornendo un quadro sempre più fosco, disgustoso e anche pericoloso della situazione politica nel nostro paese. Potrà durare a lungo? Forse si, ma non sembra così facile.