ATTUALITA’ DI GRAMSCI di A. Berlendis

Contro la vuota retorica celebrativa e la triste curvatura opportunistica dell’anniversario gramsciano ed al, forse ancora maggiore, silenzio, suggerisco alcuni (tra i molti possibili) spunti di carattere metodologico ma non solo, attingendoli dall’elaborazione gramsciana.

 

1.il presidente del Consiglio è l’uomo di fiducia della classe proprietaria; alla sua scelta collaborano le grandi banche, i grandi industriali, i grandi proprietari terrieri, lo stato maggiore; egli si prepara la maggioranza parlamentare, con la frode, con la corruzione …

La classe dominante italiana non ha neppure avuto l’ipocrisia di mascherare la sua dittatura…

Così Gramsci (articolo Lo Stato italiano 7 febbraio 1920 su l’Ordine nuovo) analizzava  la figura del capo del Governo : un esempio di metodologia di analisi strutturale.

 

Definiva inoltre i poteri forti   dell’epoca, come l’ “insieme delle forze organizzate dallo Stato e dai privati per tutelare il dominio politico ed economico delle classi dirigenti. Quaderni dal carcere pg 1620      

 

Questo, perché si  interrogava, da un punto di vista di rivoluzionario contro il capitale, riguardo la formazione sociale particolare italiana di quella determinata congiuntura storico-politica, ponendosi domande del   tipo :  “Che cos’è lo Stato italiano ? E perché è quello che è ? Quali forze economiche e quali forze politiche sono alla sua base  ?

 

2. A fronte della difficoltà di decifrazione da parte della politologia corrente delle funzioni dello Stato (inteso come un tutto, in quanto garante dell’interesse generale), e di quelle dei partiti (intesi come portatori di interessi particolari), Gramsci sostenne che : “La scienza borghese ha dato …le più diverse e confuse definizioni del concetto di ‘partito’.

E’ assai raro che un qualche rappresentante del mondo borghese abbia osato affrontare la quistione e dire francamente che ogni partito è l’organizzazione di lotta di una determinata classe sociale.

Questa semplice verità,…, non può essere riconosciuta dagli scrittori borghesi per la stessa ragione per cui evitano di chiamare col proprio nome l’essenza del parlamentarismo…  Per sua stessa natura, il regime borghese è costretto a presentare alla pubblica opinione e anche a sé stesso come organi di pacificazione, di armonia, di collaborazione, tutta una serie di istituzioni che sono invece dirette alla sopraffazione della classe operaia. “ ‘Il rivoluzionario qualificato’ pg 98

 

L’attributo di  partito non è qui circoscritto alle  espressioni politiche organizzate  dei gruppi sociali (eterogenei), non è limitata alle definizioni (ideologiche) giuridiche per cui lo Stato si connota come organo al di sopra delle parti (sociali, e loro espressioni politiche,cioè i partiti), ma individua gli apparati di Stato (governo, parlamento, magistratura,esercito, servizi segreti…) come parti del e in conflitto tra loro, sempre dissimulate dalla facciata di neutralità istituzionale.

 

3. Ieri le forze di auto-denominatesi ‘sinistra radicale’ hanno  simultaneamente votato la mozione di approvazione della politica estera italiana e criticato   l’accordo sul Welfare.

Deve,a mio avviso, far riflettere la lucida descrizione dell’ascesa nell’orbita governativa che Gramsci fece delle sinistre dell’epoca : “le nuove consorterie che muovono alla conquista del potere [piccole quote di nicchie di potere, rispetto alle ‘sinistre’ della coalizione del governo attuale—Aggiunta mia] sono costrette a tenere un contegno equivoco per non perdere il contatto con le masse che finora le hanno spinte avanti e che si tratta di far entrare in modo organico nell’orbita dello Stato.

E’ questo il motivo che obbliga queste nuove consorterie—la classe dirigente della socialdemocrazia di domani—ad avere due volti e due programmi : uno che deve servire ad illudere la massa che li sostiene e a farle credere che, nella nuova forma dell’azione parlamentare positiva, della partecipazione al governo, dell’astensione dal voto, ecc., vive ancora la vecchia sostanza della ribellione allo Stato oppressore, e un altro, quello che esprime le intenzioni, o propositi, l’animo reale della nuova classe di oppressori e sfruttatori.

La necessità di mentire : ecco il marchio della socialdemocrazia, e popolari e socialisti lo ostentano con eguale ripugnante improntitudine.” ‘Il processo alla crisi’ Ordine nuovo 13 febbraio 1922

 

4. Chiudo  con una indicazione gramsciana circa l’atteggiamento  da assumere nell’agire : “Volete che chi è stato fino a  ieri uno schiavo diventi un uomo ? Incominciate a trattarlo  sempre come un uomo. E il più grande passo in avanti sarà già fatto.” Il rivoluzionario qualificato’ Pg 27