GLI OPPRESSORI SI FONDANO SU DIECIMILA ANNI (di G. La Grassa)

Non credo che si debba oggi essere ottimisti. Siamo entrati in un vero ciclo storico, in cui le lotte rivoluzionarie del secolo scorso si sono ampiamente arenate e spente; nuovi paesi si affacciano alla ribalta come potenze e con élites, ma anche gran parte delle popolazioni, tese a ricoprire il ruolo che tali paesi, dopo secoli di “sonno”, stanno nuovamente ricoprendo con impeto. Tuttavia, credo che nemmeno Brecht, quando scriveva i versi che sotto riporto (una intera poesia, “Lode della dialettica”, e tre cupi versi di “A coloro che verranno”), fosse gran che ottimista. In un certo senso, le sue affermazioni possono essere collegate alla famosa frase di Gramsci (che non ripeto) sull’ottimismo e il pessimismo.

In ogni caso, il cuore batte un po’ più velocemente nel leggere e udire le parole che seguono.

 

“L’ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.

Gli oppressori si fondano su diecimila anni.

La violenza garantisce: com’è, così resterà.

Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda

e sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.

Ma fra gli oppressi molti dicono ora:

quel che vogliamo, non verrà mai.

 

Chi ancora è vivo non dica: mai!

Quel che è sicuro non è sicuro.

Com’è, così non resterà.

Quando chi comanda avrà parlato

parleranno i comandati.

Chi osa dire: mai?

A chi si deve, se dura l’oppressione? A noi.

A chi si deve, se sarà spezzata? Sempre a noi.

Chi viene abbattuto, si alzi!

Chi è perduto, combatta!

Chi ha conosciuto la sua condizione, come lo si potrà fermare?

Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani

e il mai diventa: oggi!”

 

Parole di rara attualità, ma non più di queste:

 

“Quali tempi sono questi, quando

discorrere d’alberi è quasi un delitto,

perché su troppe stragi comporta silenzio!”

 

Guardiamoci bene attorno: quanti sono quelli che “discorrono d’alberi”? In modo becero come nei talk show o in modo colto e raffinato come tanti scrittori, filosofi, ecc. ecc. In ogni caso, il 99% di questo paese (e di questa Europa) sta discorrendo d’alberi!

 

9 dicembre