IL RAGIONIER ROMANO FRACCHIA-PRODI (di M. Tozzato)
Ieri si è assistito ad una puntata importante della (seconda) sceneggiata sull’Afghanistan. Il Governo ha trovato un accordo di massima con i vertici dei partiti della maggioranza e in particolare PRC, PDCI e Verdi; perciò nel documento che verrà presentato in Parlamento Prodi dovrebbe introdurre delle “aperture” alle richieste dei “sinistri radicali”. Il prode D’Alema ha simulato indignazione per alcune lettere di solidarietà e sostegno che alcuni paesi hanno inviato al Governo Prodi per invitarlo a non cedere alle pretese di alcuni dissidenti “antiamericani e nemici dell’occidente”. Perbacco, non si ammettono interferenze, siamo o non siamo un paese totalmente autonomo ed indipendente in tutte le nostre scelte politiche e in particolare in quelle riguardanti gli “affari esteri” ? Al Senato dove la maggioranza è risicata vi sarebbero ancora sei “irriducibili” pronti a rischiare la gogna e la galera pur di affossare la corazzata “L’Unione-avanti miei Prodi !” Nutro qualche “lieve” dubbio al riguardo. La dichiarazione congiunta è di poche righe, i concetti sono pochi e lievemente disgustosi, ma forse sono io che ho gusti difficili, non sopporto certi sapori e odori: 1) la coalizione di governo è insostituibile ovvero abbiamo scoperto che al vertice del paese ci sono delle persone “indispensabili”; come faremmo senza di loro ? Berlusconi docet ! 2) I partiti confermano il pieno sostegno alla <<politica estera e di difesa>> del governo; non sapevo che fosse in atto un invasione nel nostro paese : propongo quindi, vista l’emergenza, che il Sen. Cossiga venga nominato “dittatore pro-tempore” alla maniera di Quinto Fabio Massimo nell’antica Roma ! <<La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino>>. Cost. della Repubblica – Art. 52 – 1° comma. 3) Infine non manca il riferimento all’art. 11 della Cost. della Repubblica anche se ogni volta che leggo che <<L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali>> vado sempre un po’ in confusione: noi siamo aggregati alle milizie americane che mi pare qualche volta abbiano “preso delle iniziative” o no? Mah !?
Se entriamo nel sito del Governo troviamo anche alcune considerazioni del Signor Prodi che completano il quadro. Il Signor Prodi afferma:<<dopo otto mesi di governo, tutti noi siamo consapevoli di come l’Italia ha cambiato passo in politica estera. E lo ha fatto a testa alta>> Ha ragione, il centrodestra era servitore fedelissimo degli americani, ma più a parole che con i fatti, il Signor Prodi in questo senso ha fatto meglio. Questo governo a parere del suo leader è amato molto dagli italiani che non tollerano le contestazioni di alcune minoranze riottose:<<Purtroppo assisto da settimane a un avvitamento pericolosissimo del dibattito interno alla maggioranza. Rivendicazioni, pagelle, penultimatum che il nostro elettorato non capisce . Un elettorato che […]ha voglia di politica, ha voglia di un centrosinistra compatto e coeso>>.
Vorrei tanto incontrare questo elettorato per capire cosa pensa e per vedere come è fatto (ultras che frequentano stadi di serie A e B di calcio magari ?). Cercheremo di chiarirci le idee.
Il Signor Prodi raccomanda, anche, ai partiti, di ritornare al “centralismo”, possibilmente non democratico,<< I partiti hanno un’ulteriore responsabilità: quella di comprendere le ragioni di tutti i loro esponenti, ma di governarli così come l’esecutivo fa al suo interno […] Assunzione di responsabilità significa anche guardare alla propria gente ( ? ) e spiegare che guidare un Paese presuppone il dovere di condividere linee comuni >>. Per concludere il Signor Prodi ricorda che in Afghanistan <<la bandiera della Nato è piantata sotto l’egida dell’Onu e all’Onu noi sediamo dal primo gennaio anche come membri del consiglio di sicurezza […]Quindi per ora resteremo in Afghanistan>> In stile ragionier Fracchia il nostro Prodi, appena uscito, dall’Ufficio di Agus-Bush termina con queste frasi :<<Ma attenzione: non accettiamo ingerenze, non accettiamo pressioni, non accettiamo violazioni degli accordi.>>
Mauro Tozzato 07.02.2007