I GIOVANI IN RANGHI SERRATI DIETRO PUTIN (Fonte: Courrier International, n° 878, 30 août – 5 septembre 2007, TRAD. G.P.)
All’approssimarsi delle elezioni, il partito del presidente può contare su organizzazioni giovanili più dinamiche che mai. Finora utilizzate come forza di battitura, costituiscono ormai un vivaio di quadri politici. Seliguer 2007, il campo estivo del movimento Nachi (i nostri), l’organizzazione della gioventù del partito Russia Unita, avrà accolto in totale più di 10.000 giovani. Un successo senza precedenti nel corso degli ultimi quindici anni. Questo grande incontro di festa, che segna la rinascita delle tradizioni sovietiche del Komsomol e dei pionieri (movimenti destinati ad inquadrare i giovani ed i bambini nell’epoca sovietica), assume tutta la sua importanza nella prospettiva delle elezioni legislative (dicembre 2007) e presidenziali (marzo 2008). L’elite politica russa ha mostrato un interesse eccezionale per questo campo. Governatori, ministri, i due vice primi i ministri "successori" potenziali di Poutine (Sergueï Ivanov e Dmitri Medvedev) ed il presidente stesso hanno reso visita a questa gioventù militante, hanno discusso con essa, scambiato delle idee. Oltre ad un segno d’attenzione paterna da parte dei politici esperti, tutto somigliava anche ad un riconoscimento dei servizi resi dai politici in erba. Gli organizzatori stessi riconoscono che Seliguer ha da tempo cessato di essere un semplice campo estivo. È diventato una fabbrica immensa di responsabili, che trasforma i giovani in militanti intelligenti, per l’azione. "Fare Seliguer", è come effettuare un servizio militare: ci si entra da bambini, ci si esce uomini. Il quotidiano del campo dà una visione completa di quello che il movimento Nachi si prepara a fare per i mesi a venire. Si tratta innanzitutto di fare in modo che le elezioni siano irreprensibili. Dovranno dunque provare a mettere gli uffici di voto sotto il loro controllo. Molte decine di migliaia di osservatori distribuiti attraverso il paese proveranno ad assicurare uno svolgimento senza frode dello scrutinio, privando così del loro solito ritornello le “buone anime” che parlano di brogli elettorali o di pressioni esercitate nei confronti degli elettori. Occorrerà in seguito garantire un controllo morbido delle strade. L’esperienza delle manifestazioni, a Mosca ed altrove, mostra che alle velleità della "rivoluzione arancione" il movimento può opporre la mobilitazione di più di 1.000 membri. Con ciò si può paralizzare ogni azione ostile al potere. L’organizzazione Giovane Russia (Rossia Molodaïa) è pronta ad aiutare Nachi in questo compito. Questo movimento raccoglie alcune migliaia di studenti moscoviti. Ufficialmente, ha soltanto preoccupazioni studentesche, ma ha guadagnato una visibilità politica con le sue azioni dure e significative contro gli oppositori marginali al potere attuale. Giovane Russia conta al suo attivo decine di incursioni, in particolare contro il partito nazional-bolscevico di Edouard Limonov, ormai illegale, come pure contro gli “arancioni” di Oborona (
I movimenti d’opposizione fanno una figura pallida
I combattenti di San Giorgio (movimento di giovani ortodossi) e l’Unione eurasiana della gioventù ispirata da Alexandre Douguine sono anche alleati ideologici del pool pro- Cremlino, pur restando più in disparte. Questi gruppi poco numerosi sono pittoreschi ma efficaci. Conservatori e tradizionalisti, occupano nicchie specifiche, che rifiutano con forza ogni intervento occidentale negli affari interni della Russia e che aderiscono alla "democrazia sovrana" raccomandata dal Cremlino. Rispetto a tutto questo mondo, l’opposizione fa una figura pallida. Anche quando Oborona fa il pieno dei suoi tifosi, è incapace di mobilitare più di dieci persone per manifestare. L’Unione popolare e democratica della Gioventù Russa è lacerata da conflitti interni, e il partito nazional-bolscevico è a vista d’occhio. La coalizione dal nome roboante di Altra Russia è crollata, seppellendo ogni speranza, anche chimérica, di una "rivoluzione arancione" in Russia. Restano solo i provocatori del DPNI, che non sono più di uno centinaio. In breve la scacchiera politica della gioventù è fermamente occupata da movimenti patriottici che sostengono senza debolezza il presidente Putin. La loro onestà è totale verso una politica che sembra loro assolutamente indispensabile per