GAZA: KOUCHNER INCORAGGIA I DIRIGENTI ISRAELIANI A MASSACRARE (fonte CAPJPO-EuroPalestine, trad. G.P.)
Il ministro francese degli affari esteri Bernard Kouchner è stato uno dei primi a reagire, martedì, al tiro di razzi su una base dell’esercito israeliano, sulla striscia di Gaza, che ha fatto una sessanta di feriti, di cui molti sono gravi, nelle file militari israeliane. Kouchner si trova infatti in Israele, per manifestare il suo sostegno allo schiacciamento continuo del popolo palestinese da parte di Israele e delle grandi potenze. Partecipava martedì ad una conferenza stampa con il suo omologo israeliano Tsipi Livni, ed i due ministri hanno replicato alle domande sulla "risposta" che Israele dovrà dare al tiro di razzi Qassam da parte della resistenza palestinese. Tsipi Livni ha allora dichiarato che il suo esercito colpirà presto, cosa che non costituisce ovviamente una novità nella misura in cui Israele, è da sessanta anni che non utilizza altra lingua che quella della forza nei confronti del popolo palestinese. Tsipi Livni ha tuttavia aggiunto, per pimentare i suoi propositi, che Israele probabilmente ricorrerà "a mezzi non militari". Si tratta, hanno decifrato senza malignità dei commentatori stampa, di un’allusione trasparente a punizioni collettive addizionali inflitte a un milione e mezzo di Gazani chiusi nella più grande prigione a cielo aperto del mondo: ad esempio, con il taglio dell’approvvigionamento di combustibili e/o dell’elettricità, già praticato a numerose riprese dallo Stato ebreo. Ma questo nuovo crimine annunciato non ha suscitato alcuna riserva da parte di Kernard Bushner. "Israele ha il diritto di difendere la sua popolazione", ha dichiarato il ministro, senza rendersi conto della gravità della sua opinione: Israele si vendica, sulla popolazione palestinese, di un’azione militare della resistenza contro un obiettivo israeliano militare, Bernard Kouchner chiama ciò difendere la popolazione di Israele! Le famiglie dei soldati israeliani toccate dal razzo Qassam hanno dato prova di un po’ più di chiarezza, manifestando la loro rabbia contro i generali del loro esercito. Le circostanze nelle quali i 67 soldati israeliani sono stati feriti illustrano infatti perfettamente come l’esercito israeliano, così “brillante” come si è visto in occasione dell’attacco del Libano all’estate 2006, inganna la sua gioventù. La base israeliana toccata dal razzo, Zikkim, si trova ad appena ad un chilometro della striscia di Gaza, cioè ad una distanza che i più rudimentali razzi palestinesi superano facilmente, anche se cadono generalmente nel vuoto, senza fare vittime né danni. Tuttavia, i soldati della caserma di Zikkim non svolgevano assolutamente alcun ruolo operativo nel dispositivo permanente di accerchiamento contemplante incursioni sanguinose realizzate da Israele intorno, sopra e nella striscia di Gaza, con aerei, elicotteri, blindati, pezzi d’artiglieria, ecc.. Questi soldati erano infatti reclute fresche del servizio militare, che effettuavano ciò che si chiama nel gergo militare "classi d’istruzione”, prima di essere distribuiti in varie unità, nella Cisgiordania occupata, sulle altezze del Golan o in unità e servizi centrali, per il prosieguo dei loro tre anni di servizio obbligatorio. Nessun compito di "difesa del territorio" di fronte ad una minaccia ipotetica d’invasione palestinese in prossimità dalla striscia di Gaza era stato mai assegnato loro. Allora perché è stato scelto Zikkim come centro d’istruzione, hanno chiesto i genitori delle vittime? Lo stato maggiore si è accontentato di rispondere che aveva fornito caschi e panciotti antiproiettile ai soldati, e che non ci sarebbe stato scampo se i radar d’individuazione dei razzi non fossero stati abbastanza rapidi per permettere alla truppa di guadagnare i ripari costruiti a Zikkim. Ma si è visto bene dal dare la vera ragione di questa scelta tecnicamente aberrante: mostrare, tanto al popolo palestinese che al popolo israeliano, che "Tsahal è ovunque".