CUBA INIZIA IL DIBATTITO SUL CAMBIAMENTO
I cubani alzano la voce contro i divieti e la cattiva gestione statale che complica la vita quotidiana (di MAURIZIO VICENT – L’Avana – 19/09/2007) trad. GP
Perché un Cubano non può alloggiare in un hotel anche se dispone di dollari ottenuti onestamente? Si deve esercitare la solidarietà con altri paesi nel settore sanitario, quando in seguito a questa collaborazione i servizi medici si sono particolarmente deteriorati nel paese? È possibile evitare la corruzione quando nel frattempo si pagano salari infimi? Perché lo stato non stimola la creazione di cooperative e piccole imprese in settori nei quali la sua gestione ha dimostrato di essere inefficace? Reclami e ragioni di questo tipo che mettono in questione le politiche ufficiali fino ad oggi immodificabili, sono stati ascoltati in questi giorni in riunioni ed assemblee tenute nell’isola. Non si tratta di una spontanea rivolta popolare. Niente a che vedere. Ma l’inizio del dibattito nelle cellule di base del partito comunista (PCC), centri di lavoro e comitati di difesa della rivoluzione (cdr) dopo il discorso che ha pronunciato Raul Castro il 26 luglio scorso, nel quale ha annunciato cambiamenti "strutturali" e "di concezione" per risolvere i problemi economici, scoperchiando così una cassa di tuoni. La discussione, resa propizia dalle autorità con l’obiettivo di esprimere liberamente ogni preoccupazione o proposta, sta causando una vera catarsi collettiva: alluvioni di critiche alla selva disordinata di ostacoli e divieti inutili che rendono la vita difficile alla gente; reclami sul debole potere d’acquisto dei salari o sulla situazione disastrosa del trasporto e l’alloggio; denunzia delle contraddizioni più dure, a partire dalla dualità monetaria e gli alti prezzi degli articoli di base che possono essere acquistati soltanto in divisa estera, quando la maggioranza percepisce salari esigui in valuta nazionale. "Il messaggio fondamentale è che a Cuba sono necessari dei cambiamenti, e prima arrivano meglio è", riassume un avvocato che ha preso parte ad una delle assemblee di zona. Indipendentemente dai luoghi dove sono effettuati, i reclami e le preoccupazioni della gente sono simili, benché il livello e la profondità delle analisi differisca. Le lamentele dinanzi alle calamità quotidiane, hanno dato spazio, in alcuni luoghi, a questioni più profonde. Nella CUJAE, la più grande università politecnica dell’Havana, il dibattito tra i militanti della gioventù comunista ha evidenziato la necessità di rimettere in discussione "le relazioni di proprietà" nel socialismo. Così come in altre atmosfere accademiche, si sono approcciati problemi come quello di quella "statizzazione" eccessiva che soffoca lo sviluppo economico e la necessità di favorire la creazione di cooperative e di consentire la piccola impresa privata per stimolare la produzione. All’inizio della settimana scorsa, il cdr di