LA FARSA DEI COMUNISTI ODIERNI

Gianfranco La Grassa ci ha inviato il suo punto di vista (che ovviamente nasce dalla mortagora attuale e dalla riproduzione all’infinito di logiche infami che utilizzano categorie da discarica per giustificare l’esistente) sui comunisti e sulla sinistra in Italia. Crediamo che questo sia l’unico punto di partenza valido per l’eventuale  rinascita di una "coscienza" collettiva anticapitalistica. Non possiamo più cianciare di "movimenti", "classi", "antifascismo", "rifondazioni" ecc. che non hanno più nessun collegamento con la realtà dipanantesi sotto i nostri occhi. Per giunta queste concettualità esprimono tutto l’opposto del loro significato originario e divengono scudo per sicofanti che sono, da un bel pezzo, al servizio dei dominanti. Noi siamo più giovani di lui eppure abbiamo maturato le stesse convinzioni. Non saranno le logiche identitarie a tirarci fuori dalla palude e tanto meno potranno rassicurarci i "saluti comunisti" in calce alle nostre lettere(un’altra formula vuota di una consolidata ritualità comunista). Dobbiamo seppellire i nostri morti prima che loro seppelliscano noi.

Ho visto su Liberazione (4 maggio 2006) il documento firmato da quattro membri dell’Ernesto (Favaro, Giavazzi, Provera, Valentini). Ha ancora senso parlare di "comunisti"? Mi pare che si tratti di piccoli rimasugli di un’altra epoca, che si arroccano per qualche anno su posizioni di qualche secolo fa, e poi cedono diventando semplici opportunisti (magari anche in buona fede; non è questo che intendo discutere). Mi dispiace, ma non posso non provare un moto di ribrezzo. Ormai il "comunismo" non ha più nulla a che vedere (ma non da oggi) con quello di Marx e Lenin; nessuno vuol più discutere che cosa era quest’ultimo, come mai non si sia diffusa nel mondo se non una sua caricatura, che cosa esso è ormai diventato. Ci sono fenomeni, del tutto progressivi e perfino "eroici" in dati contesti storici, che poi degenerano con il tempo e con "moto accelerato" (esponenzialmente). Così la gloriosa lotta contro il nazifascismo, così il comunismo, così perfino certe lotte dei popoli contro la prepotenza "imperialistica". Se non si comprendono i contesti storici, se non si analizzano (e accettano) le ragioni di una sconfitta, se si passa dalla "scienza" e dalla politica al fondamentalismo "religioso" (è un pezzo che l’atteggiamento dei rimasugli "comunisti" e dei finti e diluiti antifascisti è divenuta pura religione dogmatica per "poveri di spirito", mentre i dirigenti furbacchioni si vendono a tutto spiano, ai più svariati livelli), allora ogni "buon vino" finisce in "aceto", e in cattivo, cattivissimo, aceto.
Non so al momento cosa proporre, ma sono stufo di seguire battaglie di retroguardia, stare a frenare il carro che ormai precipita lungo una scarpata; ma che si sfasci in fondo al burrone!! Sono stufo di chi, invece di discutere di "cose nuove", se ne sta abbarbicato a vecchie cariatidi, segue dei cialtroni che del "vecchio" fanno piccole nicchie di voti per andare comunque a prendersi 20000 euro al mese, nonché i vari posti di governo e sottogoverno; e con soli 25000 voti in più, il che è il massimo della protervia e arroganza, ma anche della cecità che perderà questi mascalzoni nonché incapaci.
 Mi dispiace, ma da cinquant’anni continuo a vedere continui slittamenti verso "destra" corazzati da "difendiamo il meno peggio". Chi "lo difende" si fa il suo feudo, magari piccolo ma redditizio; chi segue il mascalzone di turno resta a grattarsi e continua a sognare la ripresa del movimento. Basta, sono arcistufo. Non dico tutto quello che penso perché è (solo in parte) dettato da emotività. Comunque, ognuno dica se vuol finirla con il vecchio comunismo e il vecchio antifascismo. Io l’ho finita, da oggi in poi; e nessuno mi secchi più con la riproposizione di queste schifezze immonde.
Vi saluto finalmente liberato da un "rospo" che avevo sul gozzo da molto tempo; non discuterò più con il marciume della "sinistra", e sia chiaro che non me ne frega un c….della buona fede o meno! 
glg