IMPICCALO PIU’ IN ALTO
Diciamo subito che sono costretto a scrivere questo post a causa dello squadrismo di certi pseudo rivoluzionari che animano la rete.
Avrei lasciato correre anche questa volta ma credo che un certo “tipo antropologico” di sedicente marxista ortodosso vada individuato e additato per quello che realmente è.
Certo l’accusa di revisionismo è stata quella più ampiamente utilizzata per far fuori i nemici della “classe”, soprattutto quando questi “traditori del popolo” non erano affatto tali. Di episodi di questo tipo sono pieni i libri di storia, e i libri di “Storia Comunista” non fanno eccezione alcuna, difatti, questi come i primi sono scritti dai vincitori e da revisionisti vari (e questi sì reali).
Il grande Lenin rivolse un intero pamphlet contro il “rinnegato” Kautsky (i revisionisti come Pietro Ingrao sostengono oggi che Lenin ebbe torto contro Kautsky dopo aver sostenuto il contrario per una vita. E’ questo un tradimento? Dati i tempi favorevoli per tali affermazioni, nonché per “abiure ungheresi”, potrebbe anche darsi ma, più semplicemente, secondo me, gli uomini nella sconfitta diventano leggeri come drappi e seguono la direzione del vento).
Lenin aveva, invece, perfettamente ragione in quel caso ma certo non si può proprio dire che tra i due l’ortodosso fosse lui (avesse detto questo Ingrao…). Meno male che il rivoluzionario della Lena non attese il formarsi del grande trust mondiale ultraimperialistico ma ebbe, al contrario, la lucidità politica di agire risolutamente contro la “Teoria”, e di condurre i bolscevichi alla vittoria del ’17-’18 (come dire, anche da una cattiva teoria può derivare un’ottima pratica politica). Lenin in quel caso aveva per le mani una teoria coerente ma errata (l’imperialismo quale fase suprema del capitalismo) e già aveva fatto fin troppe concessioni alla teoria kautskyana parlando di ultimo stadio. Lenin riuscì, però, ad evitare (parzialmente) tale finalismo “assoluto” con un’astuzia poiché – al contrario di Kautsky secondo il quale “la centralizzazione è una tendenza continua che porterà infine alla concentrazione della proprietà in un gruppo parassitario di capitalisti, non più dirigenti dei processi produttivi, mentre di contro a questo si ergerebbe la massa della popolazione espropriata, che lavorerebbe in condizioni di crescente cooperazione, sia pure differenziandosi al suo interno tra vertici che dirigono e maggioranza che esegue” (La Grassa) – riteneva che lo scontro interimperialistico tra Stati sarebbe esploso prima che si formasse tale trust monopolistico “unico”.
Insomma, siamo su un tenore troppo elevato per i tempi che corrono e, nonostante la durezza delle affermazioni di Lenin, Kautsky deve essere comunque considerato un teorico serio e rigoroso.
Ma veniamo a noi. Mi dispiace ma non si possono tollerare oltre le scemenze che appaiono su Indymedia. Questi custodi dell’ortodossia, che agiscono come vere e proprie squadracce, non vanno oltre il manicheismo del “bianco e nero” per cui se non la pensi come loro non puoi che essere uno sporco fascista. Ho raccolto un florilegio di queste delucidazioni da parte dei sacerdoti del tempio comunista (per la verità qualcuno ci ha anche difesi ed è quindi ovvio che Indymedia non dà spazio solo ai farabutti) e le offro alle vostre valutazioni:
"Una piccola segnalazione per coloro che scrivendo su google "marx",possano disgraziatamente incappare in questo sito http://www.ripensaremarx.com reazionario, fascista e revisionista, consiglio di scartarlo a piè pari. Colui che vi scrive è un noto revisionista da 4 soldi ed ha visibilità sul sito di Blondet (che tutti già conosciamo come catto-fascista)".
Questo proviene invece dal sito autistici.org:
"La Grassa che cola” "svecchiamento" del marxismo: dominanti contro dominati. c’è pure un documento nel blog in questione in cui il giovanotto afferma che le nuove tecnologie creano espansione per il capitalismo.
pepperepeppepèèè:
http://ripensaremarx.splinder.com/
un’istantanea di Gianni La Grassa & Pinotto Preve mentre spiano un funzionario finanziario di Usrael".
Ancora da Indymedia:
“Gianfranco la Grassa è un noto fascista ospitato frequentemente sul sito di Blondet,il catto-nazionalista. Un sito poi che si chiama "ripensare marx" indica il livore di quest’omiciattolo,che vorrebbe goffamente (senza riuscirci) smentire le teorie storiche di Marx.
Hidda admin gauche caviar,se ti è rimasta un po’ di dignità”.
“A leggere il suo sito che c’è scritto che lavora per il superamento del marxismo e poi a leggere questo articolo dove da contro i goldman,la trilateral,i parassiti e gli avidi sembra proprio che lagrassa stia arrivando al pensiero cretinfascista. se fosse così davvero vuol dire che un altro cervello è caduto in questa guerra infinita della ragione…come Preve e altri che sono stati un pò troppo da soli e in vecchiaia hanno bisogno di conforto e un pò di notorietà e qualcuno che li apprezzi. questi teorici da 2 lire sono patetici.e anche filofascisti”.
Adesso giudicate voi, credete davvero che questa gente li legga gli articoli che scriviamo? Questa gente prende la pistola se sente qualcuno ragionare, un po’ come facevano le squadracce fasciste. Un ultima precisazione, noi ci onoriamo del fatto che La Grassa ci invii le sue riflessioni sulla situazione politica o le sue elaborazioni teoriche. Noi del Blog siamo sostanzialmente d’accordo con quello che dice e lavoriamo alla costruzione di un’altenativa anticapitalistica, per quello che possiamo e per quello che vogliamo. Tutto il resto sono immonde cazzate.