92 minuti di frasi

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Per un’umana curiosità quasi al limite dell’autolesionismo sto leggendo il libro di Renzi L’Influencer. È la sua vendetta contro Meloni, che gli ha fatto una legge contra personam. Ovviamente, non ha torto perché sono tutti marci, lui compreso. Ma mi sono soffermato su una frase, una di quelle buttate lì quasi per inerzia, che però è al contempo un manifesto politico o una politica manifesta: “Faccio politica per un ideale e non per un interesse.”
Non ho mai sentito un politico affermare il contrario. Io invece faccio l’interesse per un ideale e non per politica. Se mi eleggerete, farò l’ideale per un interesse e non per una politica, ma potrei anche fare politica per un interesse e non per un ideale, o fare l’ideale per una politica e non per un interesse. O ancora, potrei fare l’ideale di un interesse non per politica ma per fare.
In alternativa, potrei fare politica senza ideali ma con interesse, o fare ideali senza politica ma con molto interesse, oppure fare finta di fare qualcosa, che in fondo è la sintesi perfetta della politica stessa oggi. Se poi la situazione lo richiede, posso anche fare politica senza fare, fare senza politica, o fare politica facendo finta di fare.
Del resto, la politica ormai è l’arte del dire senza fare e del fare senza dire, dell’ideale che diventa interesse e dell’interesse che diventa ideale, dell’essere senza esserci e dell’esserci senza essere. Vince sempre Shakespeare: essere e non essere, questo è l’ideale… o la politica? 92 minuti di frasi.