BOMBARDARE IL PARLAMENTO
Sappiamo bene che il tradimento, prima che nelle persone, è nelle cose. E’ il contesto che produce i suoi artefici soggettivi ma su presupposti oggettivi. Il voltafaccia è dunque una dinamica che sprigiona dalla combinazione di determinate circostanze nella realtà e che, tuttavia, per completarsi e concretarsi necessita di Giuda e di Badoglio.
Berlusconi si è sentito tradito dalla sua corte che lo ha scaricato proprio mentre stava affondando. E’ un fatto di prammatica che negli istanti in cui la situazione precipita i buoi rompano le recinzioni. Altrettanto usuale è che i leccaculo di un tempo battono sul tempo tutti gli altri ruminanti per rapidità di corsa verso nuove stalle. Ma Berlusconi non può permettersi di stigmatizzare gli infedeli che lo hanno abbandonato, proprio lui che appena qualche settimana fa, con una giravolta vergognosa, ha fatto massacrare l’amico africano. Al Premier, male che gli vada, lo lasceranno scoperto in vita. Ma l’altro, per la sua codardia, ci ha già rimesso la vita. Si tolga dunque dalle palle sapendo che salverà la pelle ed è già tanto per uno che meriterebbe la forca dopo aver abusato della “sorca” invece di fare il suo dovere. Mettere il pene al posto del bene, come si vede, non è una bella azione e porta male alla nazione e a chi fa del sesso l’unica ragione. Purtroppo per noi però, il tradimento al quale stiamo assistendo in questi giorni non è del ciambellano versus il Sovrano ma di tutti i camerlenghi avverso lo Stato sovrano. Spuntano dal Colle i Monti e per noi si annuncia una brutta tramontana, unita ad un vento di tempesta da ponente, che scuoterà le nostre teste. Tecnicamente parlando vogliono fotterci pienamente, affidando all’uomo dei poteri forti internazionali, via consigli napoletani, il compito di strapparci le ali. Sangue, lacrime e sudore con ricette catastrofiche di rigore, prescritte da un sistema finanziario che fa esclusivamente gli interessi dell’unica Potenza eletta del creato. Sentir dire a questi politicanti da strapazzo, con l’amplificazione giornalistica degli scribacchini a ore, che non si può fare altrimenti perché lo chiede l’Ue o l’FMI è già un buon motivo per scatenare una rivoluzione. Li abbiamo messi lì per fare politica, trovare soluzioni, far posto alle nostre imprese nel mondo, migliorare la situazione a nostro favore, e questi signori sanno solo ripetere a pappagallo quello che i nostri detrattori esteri vogliono Imporci dall’alto dei loro organismi mondiali per sottraci spazio vitale e denari. Adesso basta, prima che combinino altri danni chiediamo a gran voce un bel colpo di Stato, ma di quelli seri con bombardamento del parlamento e impiccagione di tutti i traditori della nazione. E nessuno si permetta di dire che sono un esaltato o un esordiente fascistone perché tra i cosiddetti uomini di buon senso si sono affermate soluzioni ben peggiori. Per esempio, il colpo di Stato lo ha reclamato per primo il professorone dei mei stivaloni Asor Rosa, sebbene solo per mettere al posto di Berlusconi proprio quelli che ora si accingono a svendere la patria, quindi più che un golpe una liquidazione ante stagione. Poi ha parlato come un elitario evoliano anche quell’intelligentone di Gramellini che sponsorizzava Monti sin dai giorni di Tremonti e si augurava che soltanto ai sapientoni come lui fosse concesso il diritto di voto, per realizzare quella democrazia degli ottimati dove si sollazzano unicamente i decerebrati illuminati. Io sono molto più serio di costoro e su tutta la classe politica invoco il pandemonio. Vadano tutti all’inferno che tanto non possiamo stare peggio. Anche se non ci fosse nessuno al timone si farebbe molto meglio e abbatteremmo almeno il malumore, anziché aggiungere allo sfacelo pure le genuflessioni ai nostri predatori.