GLI SFASCIACARROZZE DI PROFESSIONE LAUREATI IN DEMOLIZIONE

montiIl tartassamento del governo tecnico sull’Italia intera (ci esimeremo, per rispetto alla nostra e vostra intelligenza, dal chiamare manovra economica un’operazione che aumenta gabelle e balzelli senza disporre né risparmi della spesa né strumenti per la crescita) non migliorerà la situazione e produrrà effetti ancor più nefasti sul nostro benessere, già in forte contrazione ed inarrestabile discesa. Solo i tonti non hanno capito che siamo al principio della resa dei conti più che all’imbocco del pareggio dei conti. Perciò volano dappertutto balle e ballons d’essais. Le prime servono a parare l’onore  dei politicastri dopo l’esproprio politico al quale sono stati sottoposti, i secondi vengono invece lanciati per sondare i venti di malcontento ed eventualmente decidere in seguito come uscire dal cul de sac. Difatti, se l’incazzatura collettiva resterà contenuta il Professore sarà sostenuto nell’azione chirurgica sino alla morte del paziente, ma se il medesimo paziente dovesse ribellarsi alla tortura i fantomatici “responsabili” saranno i primi a scaricarlo invocando nuove elezioni. Nel frattempo lo lasciano fare, sia perché l’Europa ha sequestrato la loro autonomia, sia perché non hanno la minima idea su come sbrogliarsela da soli in Parlamento. Tuttavia, assicuro ai nostri rappresentanti che nonostante il can can mediatico e i discorsi ditirambici “del loden”, il bocconiano a bocconi verso le burocrazie Ue non gode affatto del gradimento popolare come vorrebbero darci a bere sondaggisti e stampa. Nei bar e nelle piazze ho sentito con le mie orecchie un coro di lamentele che non erano così gravi e grevi nemmeno sotto Berlusconi. Se i partiti che si sono appuntati sul petto la medaglia dei salvatori della Patria, per delega alla tecnocrazia delle loro funzioni esecutive, sperano di uscire indenni da questa abdicazione di potere e di ruoli si sbagliano di grosso. Moriranno prima di tornare a vedere la luce del sole, semmai all’Italia sarà consentito di rimettere la testa fuori dalla sabbia. Lorsignori della politicanteria saranno giudicati sullo stesso banco degli imputati dei tecnici che piangono lacrime di coccodrillo e mangiano voracemente i propri figli. Le colpe per le quali saliranno sul patibolo sono immense, scandalose e flagranti. In primo luogo, l’aver stracciato la Costituzione consentendo al Capo dello Stato di capovolgere un verdetto popolare, istituendo di fatto una “Monarchia Presidenziale” che risponde a truppe straniere. Non siete d’accordo? Allora spiegateci come mai sono diventati ministri due personaggi che d’italiano hanno solo il nome ma sono fedelissimi sudditi della Casa Bianca. Di questo scrive chiaramente Andrea Gaiani, direttore del periodico Analisi di Difesa, punto di riferimento degli esperti di strategia militare, il quale afferma che: “la Casa Bianca ha suggerito i ministri di Esteri e Difesa. Due figure di sicura fede atlantista come l’ambasciatore a Washington Giulio Terzi e il chairman del Comitato Militare della Nato, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola. Uomini idonei a garantire che l’Italia resterà un fedele alleato dell’America e manterrà i suoi impegni militari in Afghanistan… Più appiattiti di così!”. Per questo dice ancora Gaiani: “…dal dopoguerra non era però mai successo che il nostro Paese si trovasse guidato da un ‘governo d’occupazione’ che rispondesse direttamente alle ‘potenze occupanti’ come accade oggi con il cosiddetto governo tecnico imposto dai franco-tedeschi e dalla nomenklatura della Ue e messo insieme dal Quirinale consultandosi anche con la Casa Bianca”. In secondo luogo, l’aver portato un pesantissimo conflitto d’interessi direttamente nel cuore dello Stato con banchieri e consulenti di banche (una su tutte Banca Intesa che oltre a Passera ha fornito al governo le prestazioni di Ciaccia, Gnudi e Fornero), legati tanto agli istituti nostrani che alle merchant bank americane, diventati perni e gangli di una fantomatica salvezza nazionale. Compreso lo stesso Monti, già Advisor di Goldman & Sachs, famigerato istituto d’oltreatlantico colpevole di aver gonfiato i bilanci della Grecia e aver disseminato derivati spazzatura per tutto il globo. E’ un delitto aver lavorato per G&S? Per nulla, ma aumentano i sospetti poiché la finanza ci stava affossando ed alla finanza, col suo codazzo di specialisti e tecnici, abbiamo affidato le nostre speranze di risalita. Insomma, è stato come consegnare un gregge di pecore ad un branco di lupi che ha iniziato passando la tosatrice sulla nostra groppa per ricucirsi addosso una manovra su misura. Dall’abbassamento della soglia per l’uso del denaro contante da 2.500 a 1.000 euro che favorisce il ricorso a bancomat, carte di credito e bonifici, all’obbligo per chiunque aspetti 500 euro dallo Stato di aprire un conto corrente, compresi i pensionati. Bella roba! Con la scusa dei mercati ci hanno ridotti ad una bancarella dove tutti sono liberi di mettere le mani e di portarsi via quel che vogliono. Erano queste le misure urgenti che pretendevano da noi le borse ed il duo Merkel-Sarkozy? Tutto qua il lavorio professorale per evitare al Paese il default? Oppure, si è attaccata l’ottava potenza planetaria per spartirsi il bottino e far gravare su di essa la tempesta finanziaria mondiale? Sarà per questo che già si parla della svendita di Finmeccanica ai colossi anglo-americani e franco-tedeschi della difesa? Gli obiettivi reali sono appunto i gioielli di Stato, le conglomerate pubbliche che presto passeranno di proprietà perché l’Europa c’imporrà anche di rinunciare alla golden share sui nostri colossi industriali al fine di fagocitarli, con tutto il loro valore, in un sol boccone. Ecco a cosa serve la transizione in corso. Abbiamo consegnato lo Stato agli sfasciacarrozze con la laurea in demolizione e nell’attesa ci consoliamo con l’illusione che costoro ci restituiranno un giorno le istituzioni con il tagliando. Sbagliato! C’è una bella differenza tra una messa a punto ed una cottura a puntino.