SCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO

 

star_trek_2Mentre buona parte della nostra classe dirigente vive sulla luna o, ancor peggio, sta perennemente con la testa in una nebulosa chiamata Europa, continua l’operazione di quelli dell’altro mondo, un tempo anche detto Nuovo, che tentano di trasformarci in un Luna-park interplanetario. I replicanti dei poteri finanziari internazionali (addestrati nelle multinazionali universali tutte orbitanti intorno al Sole di Washington), prese le fattezze nostrane, sono diventati uomini di Stato e di Governo. Il loro scopo è quello di far implodere il sistema-Italia dall’interno, con manovre contraddittorie e paralizzanti utili a portarci fuori dalla forza gravitazionale della storia. Inviati in missione segreta, coperti da un loden, dagli extra-italiani della lega obamiana-clintoniana (che sono più cattivi e facinorosi dei klingoniani di Star Trek) dissimulano la loro azione distruttiva appellandosi alle imperiture leggi dei mercati e dello spread, piovute in terra da qualche angolo remoto dell’Infinito. O almeno così dicono, perché il loro obiettivo reale è quello di ridurci ad un docile insediamento dell’Impero globale attraverso questo stratagemma contabile. Ovviamente, non ce l’hanno solo con noi ma con tutti gli anelli deboli della galassia continentale i quali devono rassegnarsi a divenire una barriera ai confini planetari dell’egemonia Usa (Unione Stati Astrali), oltre la quale vivono esseri spregevoli e pericolosi, come i russi orsobruni e i cinesi musigialli,  che puntano a rimettere in equilibrio l’asse terrestre controbilanciando lo strapotere dello scudo stellare americano. Messi a tacere quelli della civiltà millenaria ellenica che volevano svolgere un referendum sull’adesione all’UE – Unione Eurocomica ma poco cosmica –  si sono concentrati sul satellite ungherese dove un Premier dal nome più che alieno, Orban, ha deciso  di non farsi impressionare dai raggi depauperanti delle alte burocrazie bruxelliane e di nazionalizzare la Banca Centrale magiara. Tutto ciò per tentare di contrastare i flussi atomici del denaro e i laser mortali delle borse che possono incenerire sul posto un intero sistema politico o persino lobotomizzarlo, com’è successo al nostro, per controllarne le ultime volontà. Quello ungherese è stato un atto di lesa spazialità per i vulcaniani yankees e per i loro sodali euromarziani che vivono in un altro pianeta ma fanno danni nel nostro. Mica costoro, dominatori dello spazio siderale, hanno avviato tutta questa “enterprise” per farsi contestare da quattro razze inferiori ferme all’epoca della sovranità nazionale e all’era dell’indipendenza costituzionale senza vincoli di bilancio. Sta di fatto che però non tutte le colonie sono così autolesionistiche come quella “penin-solare” italica la quale si è fatta risucchiare nel buco nero del servilismo senza opporre alcuna resistenza e restandone schiacciata materialmente per chissà ancora  quanti decenni. Delle principali stellette dell’UE noi eravamo quella nana ma ora siamo persino al collasso definitivo. Ci siamo richiamati ai valori universali della democrazia, dell’integrazione dei capitali, alle logiche globalizzanti che dovevano frantumare limiti commerciali e mentali per ritrovarci a scoppiare in questo modo disarmato? Questo è quello che accade quando si crede che gli Ufo (uomini forti oltreoceanici) vengano in pace a condividere con te la loro libertà e la loro superiorità tecnologica. Perché dovrebbe esserti amico chi ha gli strumenti per ottenere quello che vuole senza tanti convenevoli? Adesso costoro si mangiano ad ufo il nostro destino e siamo noi ad indicare le portate migliori invocando liberalizzazioni e privatizzazioni dei forzieri istituzionali. Non manca ormai molto alla liquidazione integrale delle nostre navicelle madri dei settori più all’avanguardia (come Finmeccanica ed Eni) dopodiché ci resteranno solo le bellezze naturali, artistiche e culinarie da far assaporare, con le riverenze e gli inchini, ai nostri visitatori-dominatori. Sperando pure che ci lascino la mancia.