NOI SIAMO IL PARTITO DEL LAVORO
“Noi saremo sempre il partito del lavoro. Siamo e saremo sempre con il lavoro che c’è in tutte le forme: con l`operaio e con l`insegnante; con il piccolo imprenditore e con il giovane professionista precario”. (Stefano Fassina, Responsabile economico del PD, http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1K4UJ8)
Prima di sentire in faccia tutto il calore della classe operaia, che può riscaldare ma anche bruciare, come accaduto ieri di fronte al Ministero dello Sviluppo, con i lavoratori dell’Alcoa, c’è però la laurea alla Bocconi, Università certamente di classe ma non tanto operaia, poi la gavetta nella Banca Interamericana di Sviluppo, lì dove è passato un altro noto operaista esaltato di nome Mario Draghi. Percorrendo ancora la carriera c’è l’adesione all’Internazionale, non quella comunista ma quella del Fondo Monetario, infine, proseguendo nella professione, di funzione in funzione, c’è l’impegno dalla parte del socialismo ma di mercato accanto a rappresentanti del Quarto Stato, o meglio del Doppio Stato, quali Ciampi, Prodi, D’Alema, politici navigati sicuramente vicini agli svantaggiati, i primi due con la passione popolare del Panfilo (Britannia) e l’ultimo con quella volgare della barca a vela.
Tutti comandanti temerari al fianco di capitani coraggiosi ai quali sono stati consegnati innumerevoli tesori di Stato a prezzo stracciato, sempre in nome del proletariato. Non metto in dubbio che Fassina senta dentro bruciare la fiamma del salariato, ma nel fare certe dichiarazioni dovrebbe domandarsi se quel fuoco avvampato nello stomaco non derivi dal fatto che in precedenza abbia mangiato troppo salato. L’autosuggestione fa lo stesso effetto del peperone tanto che i sintomi del reflusso gastroesofageo sono gli stessi del riflusso ideologico. Roba che può passare in fretta, basta un cachet tipo maalox nel primo caso o un cachet ministeriale nel secondo. Tuttavia, se in piazza vola la ramazza vuol dire che questo Partito del lavoro quando il lavoro è dipartito forse non ha mosso un dito. Lo so che il dito era impegnato a comporre il numero del banchiere (abbiamo una banca?) ma adesso che volete, mi “faccino” il piacere!
Tutti comandanti temerari al fianco di capitani coraggiosi ai quali sono stati consegnati innumerevoli tesori di Stato a prezzo stracciato, sempre in nome del proletariato. Non metto in dubbio che Fassina senta dentro bruciare la fiamma del salariato, ma nel fare certe dichiarazioni dovrebbe domandarsi se quel fuoco avvampato nello stomaco non derivi dal fatto che in precedenza abbia mangiato troppo salato. L’autosuggestione fa lo stesso effetto del peperone tanto che i sintomi del reflusso gastroesofageo sono gli stessi del riflusso ideologico. Roba che può passare in fretta, basta un cachet tipo maalox nel primo caso o un cachet ministeriale nel secondo. Tuttavia, se in piazza vola la ramazza vuol dire che questo Partito del lavoro quando il lavoro è dipartito forse non ha mosso un dito. Lo so che il dito era impegnato a comporre il numero del banchiere (abbiamo una banca?) ma adesso che volete, mi “faccino” il piacere!