A chi diamo la più grande impresa strategica del sistema italiano? Ad un americano!
A chi diamo la più grande impresa strategica del sistema italiano? Ad un americano! Impossibile ma probabile. Non un gabinetto tecnico ma tecnicamente un gabinetto. Di merde. Riportiamo la notizia cosi’ come la dà il Sole24ore. Se dovesse rivelarsi vera sarebbe la prova inquivocabile del compito di liquidazione dello Stato affidato a Monti, che Napolitano vorrebbe anche prorogare per altri quattro anni. Non si sa mai, c’è sempre qualcos’altro da svendere finchè non si arriva alle mutande. Dopo questa razzia parlare di dignità nazionale sarà una pazzia. Svergognati!
Gianni Dragoni per il Sole 24 Ore
«L’ambasciatore americano a Roma David Thorne potrebbe essere un ottimo presidente di Finmeccanica». La frase è stata pronunciata nei colloqui tra esponenti del governo e del milieu politico-economico al ricevimento dell’ambasciata americana a Roma, nella notte delle elezioni del presidente degli Stati Uniti.
L’altra sera all’hotel Excelsior per l'”election night” c’era anche Giuseppe Orsi, il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, già traballante perché indagato per corruzione internazionale (respinge però le accuse con decisione), le cui quotazioni sono crollate dopo la pubblicazione delle ultime intercettazioni della conversazione con Ettore Gotti Tedeschi.
Secondo le trascrizioni, Orsi dice tra l’altro che il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, è «coglione» perché ha criticato la gestione della crisi Ansaldo e definisce «assolutamente pazzo» il direttore generale di Finmeccanica Alessandro Pansa, con il quale si è scontrato per le deleghe.
«Non mi dimetto», ha ripetuto Orsi l’altra sera. Oggi alle 15 presenterà i conti del terzo trimestre al cda, insieme al consigliere e d.g. Pansa. Tra i componenti del cda c’è chi ritiene necessario un chiarimento per il bene del gruppo, sia sulle vicende di presunte tangenti per 51 milioni di euro per la vendita di elicotteri in India sia sui giudizi espressi da Orsi, dalle presunte «consulenze inutili» di Finmeccanica (poi smentite) all’ex moglie del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, il quale a Ballarò ha parlato di «avventate illazioni» fino allo scontro con Pansa. Nelle conversazioni intercettate Orsi chiede «perché Grilli supporta così Pansa?», dice «dobbiamo trovare un posto di lavoro a Pansa…», aggiunge di avere «una idea di sbattere via Pansa».
Chissà se i consiglieri, tra i quali gli «indipendenti» Paolo Cantarella, Silvia Merlo e Ivan Lo Bello, chiederanno chiarimenti nella seduta. Non è prevista oggi la nomina di un nuovo consigliere in sostituzione di Franco Bonferroni che si è dimesso. Il governo non ha ancora individuato un candidato forte da nominare almeno presidente o per sostituire in toto Orsi. Il premier, Mario Monti, nelle prossime ore dovrebbe affrontare il caso Orsi, forse non lo farà prima del cda.
In questo quadro si inserisce il riferimento a una presidenza per l’ambasciatore Thorne, nei conciliaboli all’Excelsior se ne è parlato a proposito della consuetudine di Washington di far ruotare gli ambasciatori. Tra i candidati alla presidenza riaffiora Gianni Castellaneta, ex ambasciatore negli Usa, ora presidente Sace.
Secondo fonti vicine alla società (in Borsa -2,85% a 3,748 euro) i conti al 30 settembre sono buoni. Trapelano però preoccupazioni per il peggioramento della situazione finanziaria e il rallentamento degli ordini. La turbolenza che avvolge Orsi non fa bene ai risultati, nel gruppo molti aspettano un ricambio. Nei primi sei mesi i ricavi sono diminuiti del 5% a 8.027 milioni, l’indebitamento finanziario netto consolidato a giugno era salito a 4.656 milioni, 467 milioni in più di 12 mesi prima. È fortemente in dubbio l’obiettivo annunciato da Orsi di cedere attività per incassare un miliardo entro il 2012.
Nella partita nomine è attivo il lobbista Luigi Bisignani e non è in disparte Ignazio Moncada, il presidente della Fata che Gotti Tedeschi con Orsi ha definito «un grandissimo burattinaio».
Il portavoce dell’Aeronautica militare indiana, comandante di stormo Gerald Galway, ha dichiarato a Defenseworld.net che l’aeronautica «andrà avanti con il programma» di acquisizione dei 12 elicotteri AgustaWestland Aw101, la commessa da 556 milioni di euro su cui è aperta l’indagine in Italia per tangenti.
L’aeronautica prevede di ricevere il primo Aw101 entro 2-3 mesi. Nell’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli tre dei 15 indagati sono indiani: Praveen Bakhsi, amministratore delegato della Aeromatrix Solution, Tyagi Sanjeev Kumar detto July, uomo d’affari ed ex pilota dell’Air force indiana, Gautam Khaitan, avvocato.