SULLA CONCEZIONE LENINISTA DEL PARTITO, OGGI (1973)
Questo mio articolo, inserito nel sito, è stato scritto 40 anni fa e più, ma sembra in effetti che ne siano passati 80. Proprio per questo, non lo ritengo irrilevante per chi s’interessa alla storia del passato, un passato dal quale deriva anche l’oggi. Sono tuttora convinto, senza falsa modestia, che si tratti della migliore, estrema, difesa di una concezione del partito, che in realtà aveva fatto il suo tempo quando ancora si sperava in una possibile ripresa della lotta per il “socialismo” e “comunismo”, processo storico arrivato invece agli ultimi sussulti di agonia. Quelli che ancora oggi si intestardiscono sul problema della “nuova società” – senza più capire nulla del marxismo e della sua analisi scientifica, e proprio per questo dimostrazione del fallimento di quella prospettiva – sono soltanto dei ritardatari che desiderano, solo religiosamente, l’affermarsi di una società più buona e solidale. Parlo di quelli in buona fede, non dei farabutti che, sfruttando simili vetuste nostalgie, hanno ancora cercato, anche nell’ultima tornata elettorale, di reinfilarsi in Parlamento. L’unico elemento positivo delle elezioni è stata la sparizione di questa vergogna. Però alcuni continuano ancora; dategli un calcio nei coglioni, possono pur sempre fare qualche danno.
glg
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