DRAGHI AL POSTO DI LETTA?
Non fatevi incantare dal talent show per la scalata del Pd . Nessuno dei partecipanti ha il cosiddetto x factor. Ma questo è quel che ci vuole, o, meglio, quello che brama qualcuno in alto Colle e vi spieghiamo perché.
Uno dei tre moschettieri riuscirà, a breve, a conquistare il partito, quasi certamente Renzi, ma per andare al governo dovrà attendere il 2015, non perché Letta reggerà fino a quel momento, ma proprio perché Letta, come il latte, è già scaduto mentre alle sue spalle s’avanza un altro bidone di latta e di governo, con la convocazione del Quirinale in tasca. Sta per rientrare dall’estero il miglior fusto made in Italy che c’è in circolazione. Il Presidente Napolitano tirerà presto fuori questo coniglio, detto non metaforicamente, dal cilindro per saldare definitivamente i pezzi del suo piano che dopo la decadenza di B. ha subito un’accelerazione. Infatti, la maggioranza in Parlamento è cambiata, i numeri più risicati richiedono l’investitura di un condottiero di maggiore spessore e prestigio, un portatore di grandi interessi internazionali (tanto di cerchie finanziarie che di potenze globali), ai quali deputati e senatori non possono opporsi. Letta non è adatto alla nuova “impresa”.
Quindi, il fortunato vincitore del 8 dicembre per prendersi il Palazzo, oltre che passare dalle urne e vedersela con le inclinazioni dell’elettorato italiano, nonché con il prossimo burattino di Berlusconi (si tratti di un figlio o di un altro figlioccio, che chi non muore si trasforma e ritorna), si troverà davanti uno scenario prefabbricato, puntellato da soluzioni imprescindibili ed impegni ineludibili, già sottoscritti, rispetto ai quali non avrà nessun potere decisionale. Non potrà mettere becco in niente e dovrà limitarsi ad amministrare l’esistente, cioè la devastazione e la desolazione totale.
L’uomo del miracolo al contrario, il profeta che sta per approdare sulle nostre coste, ha il nome di un mostro mitologico che sputa fuoco e prescrizioni dell’Ue. A lui toccherà il compito di ingabbiare la nazione secondo i diktat di Bruxelles e di svendere il patrimonio pubblico secondo dettami che provengono da molto più lontano. Il suo curriculum è garanzia di servilismo e sottomissione ai nostri tradizionali padroni, continentali e, soprattutto, extracontinentali. Tra qualche giorno si aprirà ufficialmente la crisi e i draghi invaderanno i nostri cieli per toglierci tutto quello che abbiamo. Questa non è una profezia questa è la soluzione pro-zio-Sam trovata dal nostro sovrano Napolitano. Mi sbaglio? Fantapolitica? Può essere, ma è sempre meglio farsi trovare preparati dopo quanto successo in questi ultimi miserabili vent’anni, infatti, questa volta potrebbe trattarsi dell’assalto finale alla nostra sovranità nazionale. Pene nuove che si assommano a dolori atavici.