La Grecia da una nuova lezione di democrazia al mondo, di Max Bonelli
La Grecia da una nuova lezione di democrazia al mondo
Come avevo preannunciato in precedenti miei articoli usciti sia su Conflitti&Strategie la Grecia, si avvia verso il default e molto probabilmente verso l´uscita dall´euro. Ma non lo fa andando via a testa bassa da debitore insolvente ed umiliato. Come nella scena finale di un antico dramma greco”Ellas” sta per uscire di scena a testa alta, vincitore morale di una trattativa con la troika durata 6 mesi.
Questo lo si deve al coraggio del suo leader Tsipras che tra l´amletico dubbio tra rimanere in Europa a prezzo di sacrifici e perdita´ di sovranita´ ed affrontare uno dei periodi economici piu´ difficili nella storia moderna riappropriandosi delle sorti del paese, trova la risposta dando al popolo greco con un referendum l´ultima parola.
Proprio questo passaggio gladiatorio, di dare al popolo ellenico , la possibilita´ del pollice verso l´alto o verso il basso su questa Europa delle banche, che ha fatto saltare in aria in maniera isterica il tavolo della trattativa.
Tsipras , per la troika ,avrebbe potuto continuare un tira e molla bizantino fino all´ultimo minuto per ottenere qualcosa in piu´ ma non poteva fare l´atto piu´ democratico che un capo del governo puo´ fare in una situazione drammatica come quella greca,appellarsi al volere del popolo.
Questo atto e´ cosi tabu´ nel mondo della troika che fa urlare in maniera cianotica i socialdemocratici Hollande e Shultz alla decisione irresponsabile.
Il bravo Tsipras, si e´ preso di tutto nelle ultime 48 ore, populista, irresponsabile con il suo comportamento altamente pericoloso ed antisociale, il suo comportamento democratico.
Riflettiamo un attimo in questo mondo finanziario dove miliardi di euro, che ormai non rispecchiano piu´ l´economia reale, vengono bruciati e creati in pochi minuti di scambi elettronici, il gesto piu´ rivoluzionario e destabilizzante e´ rimettersi al giudizio del popolo. Certo, dare voce a quel popolo che produce beni materiali, servizi, prodotti agricoli significa mettere in discussione quel mondo che ha creato l´assurdita´ che in ogni secondo sui mercati finanziari mondiali circola una quantita´ di denaro pari a dieci volte l´ipotetico cartelino prezzo di tutti i beni immobili presenti sulla terra.
Quel mondo che ha bisogno di popoli schiavi e non popoli sovranisti. Ecco quindi spiegarsi l´arcano per cui la Lagarde presidente dell´FMI riesce a prestare miliardi di euro all´Ucraina, insolvente per dichiarazione dei suoi stessi leader (Poroshenko ed Yatzenuk), non preoccupandosi di dare soldi ad un paese in guerra,occupato in una manifesta pulizia etnica e con una corruzione che la pone a giocare nella divisione calcistica africana.
Anche organi di solito molto allineati con la troika,si stanno accorgendo di queste macroscopiche diversita´ di comportamento e´ il caso dell´ottimo articolo di Maria Grazia Bruzzone uscito sulla Stampa il 27 giugno.
Dove effettua un puntuale confronto tra le inspiegabili diversita´ di comportamentotra le facili concessioni finanziarie del FMI al paese
dei cleptocratici ,l´Ucraina, e l´estrema rigidita´ nei confronti della Grecia.
Le fonti che cita sono tutte di pregio, dal Washinton´s Blog che spiega la Lagarde intenta a perseguire per via finanziaria la politica Usa in Ucraina e la politica dei gruppi finanziari di Wall Street in Grecia, per passare dall´analista storico-finanziario Eric Zuesse che elenca in maniera precisa il come e perche´ le FMI sia andata contro il suo statuto nel caso Ucraina.
La piu´ recente incongruenza e´ avvenuta il 19 giugno quando la Lagarde in persona annuncia che continuera´ a sostenere finanziariamente il paese anche in caso di default tecnico del paese a luglio. Ma Zuesse non e´ il solo ad accorgersi che le manovre del FMI sono ”ad personam”. Michel Hudson uno degli economisti che aveva predetto la crisi economica del 2008, ha denunciato che la Lagarde non segue piu´ le regole che lo stesso fondo si e´ dato. L´analisi finisce con una comparazione del comportamento assolutamente rigido nei confronti della Grecia, comportamento che ha portato all´interruzione della trattativa avvenuta sabato 27 giugno. L´articolo ben fatto manca pero´di una fase conclusiva.
Perche´ il FMI la cui presidenza puo´ essere fatta oggetto di veto dal presidente USA ha comportamenti apparentemente cosi non consequenziali?
Obama si e´ espresso piu´ volte per una conclusione favorevole della trattativa tra Grecia ed UE ed ha sembrato giocare il ruolo di poliziotto buono a confronto dell´arcigna Merkel. Ma approfondendo meglio l´analisi la FMI non e´ altro che l´espressione finanziaria del potere atlantico, tanto che i BRICS hanno sentito l´esigenza di costituire una loro banca antagonista. La mia conclusione e ´ che anche in Grecia la FMI sta seguendo un disegno politico statunitense che e´ ben piu raffinato delle apparenze. La Grexit non e´ alto che il grimaldello americano per indebolire l´euro e nello stesso tempo punire un paese la Grecia che ha dato prova di una voglia di sovranita´ sconosciuta negli altri paesi europei.
La tempesta perfetta che si abbattera´ sulla UE sara´ tale da indebolire e sparigliare ancora di piu´ l´euro l´unica valuta forte in grado di concorrere con il dollaro, indebolire la posizione tedesca di fronte agli altri partner europei e disintegrare quella cosa buffa che e´ diventa la UE. I crucchi con il duetto dilettantistico Merkel -Schäuble non solo non hanno subodorato niente ma con la lungimiranza politica di un somaro con i paraocchi si rinchiuderanno sempre di piu´ in una politica senza ambizioni se non quella di mantenere la locomotiva economica a pressione, ma ben presto si accorgeranno quanto guadagnavano da un Europa Unita senza barriere da riempire con i loro prodotti. Certo a breve si rischia di spingere sempre piu´ la Grecia nelle braccia di Mosca ma i ragazzi della Cia stanno sicuramente mettendo in cantiere una strategia della tensione se non una rivoluzione arancione ad hoc per riportare Ellas all´ovile atlantico. Washinton e´ disposta a tutto pur di mantenere il controllo dell´Europa e si e´ visto anche ultimamente quando lo scandalo delle intercettazioni all´eliseo avevano incominciato a far alzare la cresta al galletto francese tanto da far paventare un asilo politico ad Assage(nemico numero 1 dell´amministrazione Obama).
Quasi a comando arriva un´ondata di attentati dei famigerati cattivoni dell´ISIS. Uno in Francia, l´altro in Tunisia paese fortemente collegato a Parigi ex colonia. Come si dice a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.