VOGLIAMO INFINE CAPIRE LA POLITICA?, di GLG

gianfranco

 

“Di contro il premier Alexis Tsipras ha rilanciato in tv le sue richieste ai creditori: un taglio del 20% del debito pubblico oltre ad una moratoria di 20 anni sul resto. Richieste che, ha puntualizzato, troverebbero anche sostegno oltreoceano dell’Fmi, pressato da Barack Obama in persona.”

Due dimostrazioni in una. Che il FMI è organo degli Usa e che gli Usa vogliono benevolenza per la Grecia (e di questa benevolenza Tsipras è già stato avvertito direttamente, come lui stesso fa sapere, per rafforzarsi e rafforzare la possibilità di vittoria del no). I facitori della strategia del caos (Usa) adesso premono perché si eviti quello che (si dice) sarebbe un aggravamento del caos in Europa e un rischio per l’unità europea. Come mai questa apparente contraddizione? Perché la UE, così com’è, è di fatto succube degli ordini statunitensi tanto quanto il FMI. Mentre una grave crisi greca indebolirebbe pure le posizioni del sud Europa (e in particolare della “pedina” Italia) rafforzando le posizioni tedesche onde spostare gli equilibri nel nostro continente; non dico subito contro la predominanza e prepotenza americana (è necessario scorra ancora un bel po’ d’acqua sotto i ponti perché ciò avvenga), ma certamente verso un tendenziale indebolimento della stessa. E ancora: la Russia non potrebbe mai sostituirsi a Usa-UE negli aiuti alla Grecia, ma se si trattasse solo degli Stati Uniti, potrebbe comunque dire una parola in più; per nulla decisiva ancora, ma insomma qualcosa in più.

Inoltre, se si spostassero gli equilibri in Europa (grazie alla crisi dei paesi del sud), nel futuro non immediato, ma nemmeno fra secoli, la UE (o una sua parte) potrebbe unirsi alla Russia nel fornire aiuto alla Grecia e anche, più in generale, alla parte sud del continente; con indebolimento dell’influenza statunitense. Per questo Renzi, IL SERVO PER ECCELLENZA, corre sempre dalla Merkel. Non come dicono gli stupidi “destri” perché succube della Germania, ma perché ha ricevuto da Obama l’incarico di stare attaccato ai tedeschi nel tentativo di boicottare ogni possibile “oggettivo” loro intento di rendersi egemoni in Europa e di allargare i propri “tentacoli” (economici come politici, insomma l’area di influenza) verso est. Proprio per questo sarebbe indispensabile non solo il tracollo di tutto il disegno portato avanti da Renzi (con la “transizione” Monti-Letta e defenestrazione di Berlusconi, accettata da quest’ultimo in ossequio ad Obama), ma ancor più la cacciata di Hollande in Francia con crescita del FN. Il quale subirà d’ora in poi attacchi durissimi; così come pure la nostra Lega, se vorrà essere un partito serio che guarda ad est.

Non dico, perché è ancora troppo presto per dire, che quanto appena sostenuto sia proprio esatto. Siamo in un’epoca di sempre più chiara entrata nel multipolarismo, da cui poi deriverà il reale policentrismo. Sarà un’epoca di continui balletti e canti e controcanti. Si dovrà sempre più procedere alla Sherlock Holmes, senza la sicumera tracotante di simile personaggio. Tuttavia, la si smetta con le balle della democrazia in Grecia. Tsipras è un furbastro come Renzi, una pedina degli Usa (anche quando si rivolge alla Russia, che infatti è cauta nel lasciarsi trascinare ad improbabili aiuti e ad un ancora più improbabile cambio d’alleanze). Se vince il “no” non vince la “democrazia”. Difficile adesso valutare che cos’è meglio. Forse è meglio il no; ma non per la “democrazia”, per il popolo. L’avete smessa con queste ubbie? Vittoria del no, caos maggiore; forse danneggia gli Usa. Infatti Tsipras ha chiesto un ammorbidimento netto del peso debitorio (con anche dilazione ventennale) perché, se fosse stato concesso, avrebbe magari potuto ammorbidire l’acredine popolare contro l’Europa (cui si contrappone solo la paura del futuro) con influssi comunque incerti sull’esito del referendum.

L’importante è che finalmente ci si metta in testa che cos’è fare politica e non si cianci più di grande prova democratica, non si veda più in Tsipras un personaggio sicuramente positivo. Intanto, se era un serio governante, decideva e non faceva il referendum. Ma rischiava di sbagliare mossa e di scontentare qualcuno di potente, magari Obama (non certo Putin). E il “potere al popolo” non c’entra nemmeno per i soliti cavoli a merenda. Nessuna democrazia; giochi e contro giochi di chi sa decidere veramente. Lasciate in pace i popoli. Sono sempre bastonati comunque; e si spaventano con “due birilli” perché non sanno cosa si gioca sulla loro testa. E’ però grave che chi dovrebbe ragionare e informare veramente questo “popolo” su cosa sta accadendo si lanci in euforie democraticistiche, ancor più in grado di ingannare la povera gente, che si muove sempre “come le foglie al vento”. Assolvete il compito che avete, se avete la testa per capire la politica. Questo ci occorre. Sapendo certo che vivremo un’epoca di grandi menzogne e prese in giro, con volteggi e cambi di posizione che ci faranno spesso vedere le traveggole e perdere l’orientamento.