Regeni era un agente segreto?
Un nostro connazionale è stato ucciso in Egitto. Studente brillante ad Oxford stava completando il dottorato a Cambridge. Parlava correntemente almeno tre lingue, tra cui l’arabo. Il mito di Oxbridge conquistato da un giovane italiano, evidentemente molto capace. Così in gamba da aver attirato l’attenzione di una qualche Intelligence. Il suo sembra il profilo perfetto dell’agente segreto. Ed, infatti, pare fosse stato reclutato dall’Aise (che però smentisce seccamente), l’agenzia italiana che cura le operazioni coperte oltre confine. Secondo quanto riportano i giornali era anche un collaboratore de Il Manifesto al quale inviava articoli sul medio-oriente, firmati con uno pseudonimo. Il suo orientamento era anti-regime e di vicinanza alla variegata opposizione egiziana, anche quella islamica più oltranzistica. Cioè filoamericana. Più o meno, ci ho messo cinque minuti a capire che poteva trattarsi di una barba finta al servizio dell’Occidente (Il Giornale ne darebbe conferma qui). Il foglio comunista che lancia liste di anticapitalisti per l’egemonia culturale ne era a conoscenza? Se sì dovrebbe spiegare ai suoi lettori lo spirito di queste sue iniziative che stridono con la propria ragione sociale. Se, invece, la redazione non sapeva del ruolo svolto da un suo collaboratore, ancorché occasionale, è meglio che cambi mestiere.
Giulio Regeni, questo il nome del presunto 007, è morto, dunque, sul campo di battaglia. Torturato e seviziato dai servizi di sicurezza di Al Sisi a soli 28 anni. Triste vicenda, sulla quale non verrà fatta nessuna chiarezza, trattandosi presumibilmente di una spy story. Aspettiamo altre conferme che potrebbero non arrivare mai. Tuttavia, ho un sospetto. Senza prove. Forse Regeni non lavorava unicamente per l’Aise. E’ plausibile che fosse un agente doppio, magari sul libro paga del SIS inglese o di altra sigla? Ci piacerebbe avere delle risposte, anche per capire come si muovono i nostri apparati in certi contesti e con quale consapevolezza. Sappiamo del pessimo stato in cui versano i servizi italiani, smantellati da una classe politica senza spina dorsale. Siamo diventati una succursale di centri esterni che dispongono come vogliono anche dei nostri uomini, mandandoli allo sbaraglio. Siamo infiltrati e manipolati ad ogni livello. Comunque stiano le cose ne usciamo ancora malissimo. Come al solito ormai.