VOGLIAMO SMETTERLA CON LE CHIACCHIERE INSULSE?, di GLG

gianfranco

Articolo qui

anche Micalessin fa acqua. Lasciamo perdere il fatto che vi sono almeno 75 probabilità a 25 a favore del permanere dell’Inghilterra nella UE (e non mi si tiri fuori l’omicidio della tal dei tali, che non credo abbia influito in modo decisivo). E poi, se vincesse un certo risultato con il 51-53% dei voti, sarebbe così tanto diverso se invece vincesse nello stesso modo il risultato opposto?

E’ interessante quanto invece dichiarato dai grillini (almeno vedo la notizia nelle news di google): scaricano Farage e affermano che la UE si cambia rimanendovi dentro. Questi ormai si sentono già governativi e trasmettono messaggi rassicuranti ai nostri “padroni” statunitensi. Ben serviti coloro che stravedono per questi opportunisti. Si rilegga questo articolo di Italiaoggi:

Qui

E allora andiamo infine al nocciolo della questione; basta chiacchiere insulse! La UE non si cambia né rimanendovi né uscendone. Va denunciata per quello che è: un organo collaterale alla Nato (la parte militare) per l’asservimento della nostra area. Fin quando resistette l’Urss, poté sembrare che una parte dell’Europa si sottraesse al predominio Usa. Adesso è impossibile nascondere più oltre a chi siamo sottomessi tutti noi europei, nessuno escluso. Non c’è organismo della UE (politico o economico, a partire dalla BCE guidata da un tipico agente americano) che non obbedisca al comando d’oltreatlantico. Naturalmente, nei regimi in cui predomina l’ideologia liberale e del mercato (automa impersonale che guiderebbe i nostri destini nel migliore dei modi) – ideologia duplicata da quella del “governo del popolo” tramite i voti di masse di ignari o di ottusi – i comandi dei padroni non sono mai diretti e sinceri; prevale l’inganno, l’ipocrisia, la “messa in c…. con la vaselina”, ecc. ecc. Tutto è confuso, la realtà viene resa incomprensibile tramite un linguaggio che frastorna i cervelli, crea l’illusoria parvenza di civile convivenza e di rispetto reciproco; nel mentre i dominatori dilagano e si fanno beffe di tutto ciò.

Non ci si rende nemmeno conto di quanto miseri sudditi noi siamo. E anche chi ha voglia di ribellarsi, e lo fa sovente con buona fede (apprezzabile per le sue intenzioni), sbaglia indirizzo nel manifestare la sua volontà d’indipendenza. Crede ancora che ci si liberi con il voto “democratico” e uscendo dall’organismo della subordinazione, dalla UE. Mi dispiace, quest’ultimo resta in piedi ed è supportato da una “alleanza” militare, cioè in realtà dalla nostra scarsissima “potenza di fuoco” e dall’occupazione da parte dell’esercito del “padrone”. E anche gli organi più segreti della sua azione d’influenza in Europa – i Servizi, le varie lobbies, le Università e organismi culturali, forme diverse di associazionismo, perfino sportivo, ecc. – non sono minimamente toccati dall’uscita o dalla permanenza nella UE (e nella Nato). Occorrono governi che denuncino apertamente la subordinazione e caccino fuori dal proprio territorio ogni influenza padronale. Nelle drammatiche situazioni che potrebbero venire a crearsi entro qualche tempo (non breve, lo so), con forte malcontento (non consapevole) di vasti strati della popolazione, sono necessari gruppi politici preparatisi da tempo alla bisogna di schiacciare i vili servitori con la forza, senza ricorso ad alcun voto, ma a ben altri sistemi di “convincimento”.

E allora, fin da subito, non si deve più fare concessione ideologica alcuna al liberalesimo, al mito del mercato giudice supremo, al voto come espressione di volontà popolare. Denunciare l’inganno continuamente, incessantemente, mostrando di volta in volta come l’illusione di cambiare i nostri destini con metodi di pacifico convincimento, tramite “razionali” discussioni (secondo le indicazioni di quel “debole pensatore” di Voltaire; e forse anche lui un bell’ipocrita), conducano ogni volta al fallimento dei nostri intendimenti di reale liberazione dalla servitù. Addosso agli imbecilli e ai falsi predicatori d’indipendenza. Sono riconoscibili: vogliono solo fondare movimenti e altri partitini (alla stregua dei pentastellati) per tentare di conquistare qualche emolumento parlamentare. Imbroglioni; denunciateli subito per ciò che sono.

E smettiamola con la solita solfa che tanto non c’è più nulla da fare. Può darsi benissimo che sia anche così. Più probabilmente, ci vorrà un tempo lunghissimo per la liberazione dall’imbroglio dopo 70 anni di inganni e menzogne. E con questo? Dite francamente quello che pensate. Credete nel liberalesimo, nel mercato come autoregolazione tramite concorrenza, nel voto come suprema manifestazione di democrazia? Benissimo, è del tutto lecito; e ammetto che, dopo tanto tempo di degenerazione del pensiero, siano molte le persone oneste a crederci. Ma chi non è in queste condizioni mentali, attacchi decisamente le falsità liberali. Che poi si riesca o meno a superarle, non lo sa proprio nessuno. Smettetela di fare i profeti; dite semplicemente ciò che realmente pensate!