VOGLIAMO DIRLO FUORI DAI DENTI? di GLG
La verità non è quella raccontata da questo sfegatato liberista filo-USA. Nella primavera del 2011 il vile “nano” ufficializzò al G8 il suo totale asservimento ad Obama, tradì Gheddafi, accettò in pieno l’aggressione già in atto alla Libia e si prestò poi a tutte le mene americane e del loro rappresentante italiano (il “viaggiatore” del 1978 negli Stati Uniti), che iniziarono proprio in quella primavera-estate per sostituirlo comunque al più presto (ci si ricordi che sappiamo ormai da tempo come Monti fu a quel tempo contattato e di fatto convinto per il successivo premierato verso fine anno). Evidentemente la Germania era al corrente di queste trame e cercò di indebolire l’Italia. Lo fece senza logicamente chiarire gli effettivi motivi per cui assumeva quell’atteggiamento; usò un metodo non direttamente politico, bensì economico. In effetti, era ormai chiaro fin da allora che il nostro paese, pur se da sempre vassallo degli Stati Uniti, ha superato negli ultimi anni ogni record di servilismo. La Germania della CDU e SPD non brilla certo per autonomia, ma l’Italia è una spina nel fianco per qualsiasi paese che non sia una vera colonia americana. E così la Germania ci dà ogni tanto delle belle stilettate, non chiarendo però mai i reali motivi di tale atteggiamento; il che è negativo, crea sentimenti antitedeschi e basta.
Tuttavia, per chi capisce un po’ la questione, quel paese cerca in realtà di indebolire tutti quei paesi (anche con la Grecia fu così) che sono suscettibili d’essere pure basi operative degli Usa. Così, lo ripeto, la Germania ci mise in difficoltà usando quel sistema, che senza dubbio non fa capire i reali motivi politici dell’ostilità tedesca. Noi dobbiamo però invece comprenderli; non per giustificare i tedeschi, semplicemente per mutare del tutto la nostra politica di asservimento agli USA. Adesso questi ultimi usano gli stessi metodi economici utilizzati allora dai tedeschi contro di noi – montagne di titoli tossici e in pratica inesigibili – per mettere in difficoltà la Deutsche Bank e, tramite essa, il governo. Malgrado le apparenze – e la supina politica della Merkel verso l’immigrazione, altra arma usata dagli Stati Uniti contro l’Europa – la Germania non è del tutto tranquilla come serva; è bene prendersi in anticipo e metterla sull’avviso con qualche crisi. Il paese teutonico usò quell’arma 5 anni fa contro l’accentuarsi del prostrarsi italiano davanti al predominio americano; adesso, la stessa arma viene usata per avvertirla che nessuno scherzo è ammesso e che ci si dia da fare onde fermare ogni movimento alternativo, subito accusato di populismo, revanscismo, perfino nazismo.
Personalmente, non manifesto “attuali” simpatie filo-tedesche poiché non viene presa alcuna posizione netta e chiara contro gli arroganti predoni statunitensi, che forse credono di avere ancora a che fare con la conquista del West e lo sterminio degli indiani. Tuttavia, mi disgustano i giornalisti (e giornali) di questo nostro paese, pieno zeppo di servi filo-statunitensi. La Germania dei diccì e “sinistra” (socialdemocratica) va denunciata per la sua incapacità di assumere finalmente in modo scoperto una diversa politica estera, aperta verso est. Ci sono incontri tra ambienti (anche grande-industriali) tedeschi e quelli russi, ma sempre contorti, in parte mascherati e depotenziati. Tuttavia, in Germania sono convinto che avverranno a medio periodo fatti rilevanti antistatunitensi. L’Italia è terribilmente indietro rispetto a simile prospettiva. Anche chi morde appena un poco il freno, si sfoga contro i tedeschi e, qualche rara volta, accenna assai timidamente agli atteggiamenti padronali americani. Adesso basta. Gli Usa siano dichiarati i più grandi nemici dell’intera umanità; bisogna coalizzarsi contro di loro, espellerli dall’Europa. E’ indispensabile iniziare a battersi per l’eliminazione di tutti i servi aperti degli USA, criticando aspramente anche quelli che mordono il freno, senza però azzannare; appunto gli attuali vertici tedeschi. Bisogna favorire, per quanto si può, il formarsi progressivo di un reale asse Berlino-Mosca e preparare la nostra adesione ad esso, spazzando via “sinistre” e “destre” berlusconiane. E chi fa il “timido” come Lega o FdI torni all’ovile a belare. Abbiamo bisogno di lupi.
N.B. Sarebbe molto utile ripensare, al di fuori della propaganda degli stupidi storici di questo dopoguerra, la per me balorda aggressione nazista dell’Urss (1941) invece di dedicarsi alla sconfitta totale dell’Inghilterra. Sarebbe stata resa vana l’invasione statunitense dell’Europa con l’occupazione della sua metà più avanzata nel 1945; e poi dell’intero continente dopo il crollo dell’Urss nel 1991. Forse in Asia le cose sarebbero andate egualmente come sono andate. Qui da noi no; e la presa tedesca sull’Europa non sarebbe stata così totale e non contrastata come quella che da settant’anni viviamo nei confronti degli Stati Uniti. Senza dubbio, la storia non si fa con i “se”. Non si tratta però di ripensare come sarebbero potute andare le vicende europee; è semplicemente necessario imparare dagli errori del passato per non ripeterli. Nessuna competizione tra Germania e Russia, anzi temporanea alleanza in funzione anti-USA. Non più l’asse Roma-Berlino-Tokio, bensì Berlino-Mosca (senza tanto stravedere per Pechino, cercando comunque di neutralizzare la Cina o quanto meno di non farla alleare con gli Stati Uniti) e con successiva adesione Parigi-Roma. E Londra fuori dai piedi, se ne vada pure con i suoi “cugini”. Sì, so bene quanto sia difficile tutto ciò e di tempi non brevi; però si deve dire fuori dai denti.