QUANTO AVEVO VISTO GIUSTO?
“E il voto di Forza Italia alla Camera e poi al Senato a sostegno della mozione di maggioranza che autorizza il governo a intervenire a favore di MPS e delle banche è il segnale di un’evidente discontinuità rispetto al passato. Un ‘gesto di responsabilità’, lo definisce Silvio Berlusconi, che già nei giorni scorsi si era detto disponibile a sostenere eventuali provvedimenti che possano essere ‘positivi per il paese’. Un’apertura concreta, messa nero su bianco da un voto parlamentare che di fatto – visti anche i numeri risicati che ha l’esecutivo a Palazzo Madama – pone il leader di Forza Italia nella condizione di essere un interlocutore del nuovo governo guidato da Gentiloni. Ma il voto di ieri potrebbe avere un’altra conseguenza, soprattutto se non dovesse rivelarsi un caso isolato…….di fatto allontanerebbe l’ipotesi di elezioni anticipate come vorrebbe Renzi”. E siccome Mattarella “vuole un governo nel pieno delle sue funzioni…….in questo quadro un Berlusconi che privilegia quelle che lui stesso definisce ‘scelte responsabili’ non fa che allontanare un eventuale show down” (dall’editoriale odierno de “Il Giornale”).
Perfino incredibile quanto accade, perché quasi alla lettera conferma ciò che sto scrivendo da non so quanti giorni. Ci stanno prendendo per i fondelli Renzi e Berlusconi con la supervisione (guidata) del “supremo capo della Repubblica”. Renzi non vuole affatto le elezioni anticipate; vuol farlo credere al “popolo” per fare la bella figura di chi accetta la sconfitta nel voto referendario e accetta di mettersi finalmente in gioco tramite il voto. Mattarella deve ergersi a prudente uomo di Stato che tiene conto di urgenze istituzionali che il “popolo” deve capire. Berlusconi – ben aiutato contro l’attacco a presunti interessi nazionali da parte del francese Bollorè – recita la parte dell’uomo tutto preso dalle esigenze di stabilità e di evitare pericolosi contrasti tra ex premier e presdelarep. Una recita che nemmeno nel peggiore degli avanspettacoli dati in un cinema di Zagarolo dovrebbe avere successo. Tuttavia, voglio vedere adesso le reazioni dell’opposizione – e soprattutto di quegli “alleati” di Berlusconi che si sono fatti smerdare continuamente da quest’ultimo senza mai fare altro che bofonchiare in modo indegno – di fronte a questo chiaro gesto di “badoglismo”. Che fa seguito, del resto, alle dichiarazioni di stima di Brunetta nei confronti di Gentiloni (pur se F.I. votò contro la fiducia perché la recita lo richiedeva in quel momento), quando perfino i sostenitori della “sinistra” (basti pensare a “Repubblica” e “Corriere della sera”) erano rimasti costernati della pochezza di un governo, da tutti definito “fotocopia” (e sfocata).
Mi dispiace, ma adesso Salvini e Meloni non hanno la benché minima scusante; hanno finora insistito (anzi tuonato) per elezioni anticipate, perfino accettando il Mattarellum perché l’importante è comunque andare a votare. Bene; il loro “alleato” ha deciso il contrario e ormai – per rinsaldare viepiù l’appoggio dato alle sue aziende (che nulla hanno a che vedere con l’interesse dell’Italia, ma solo con l’interesse suo personale di autentico “pupazzo al servizio di”) contro i francesi – apre apertamente al governo fantoccio che “in qualche modo depotenzia Verdini che al Senato potrebbe non essere più determinante, non solo per sostenere il governo ma soprattutto per staccargli la spina. Senza contare che non ha alcuna fretta di tornare alle urne anche mezzo Pd” (sempre dall’editoriale del “Giornale”). Non ci sono più manovre involute per ingannare gli sprovveduti. Qui ormai il cambio di campo di Berlusconi e Forza Italia è netto e deciso. Il passo verso una nuova accozzaglia elettorale che tolga ogni speranza a questo paese è palese e finalmente scoperto. Chi non lo denuncia e continua ad intrallazzare vuole solo mantenersi a galla e nulla più. Voglio proprio vedere se gli “alleati” dell’odierno “Badoglio” s’inventeranno qualcosa di nuovo per ingannare i loro elettori e mantenere le loro comode “poltroncine”; oppure se manderanno un segnale forte di infamia nei confronti del tipico voltagabbana italiano. Adesso infine ci siamo.