COMBATTERE GLI “ALIENI”, di GLG

gianfranco

 

http://www.ilgiornale.it/news/politica/medico-che-ha-curato-dj-fabo-lasciato-solo-e-1369546.html

 

credo anch’io che si sia fortemente ideologizzata la questione, facendone una bandiera per attaccare chiunque non sia convinto della giustezza della decisione presa. Dico la mia, pur se mi ripugna un po’ partecipare a questa insana discussione. Intanto, non si parli di eutanasia né di non accanimento terapeutico; è più semplicemente un suicidio assistito. Non ho nulla contro i suicidi, anche se lo fanno per una semplice depressione o una delusione amorosa; mi sembrano esagerati, ma non sono nei loro panni e non voglio quindi emettere giudizi. Tuttavia, ritengo assurdo chi mi dicesse: cosa mai dici, un conto è essere abbandonati o non corrisposti da un partner che tu ami e un altro è essere completamente immobilizzato da una malattia o da un incidente. Perché? Che cosa mai si sa di come si sente “immobilizzato” e ormai privo di ogni speranza e volontà di vita uno che non viene riamato? Io ci sopravvivrei come a cosa normale e non nutrirei pensieri “strani”, ma so cosa prova un altro?

Non sono religioso, non ho la più pallida idea se veramente esista un qualcosa o qualcuno che gli uomini chiamano Dio – e se esiste, non credo proprio che abbia le caratteristiche, in genere molto “personali”, attribuitegli dalle religioni umane – e quindi non mi tocca il discorso che questo Dio, avendo dato la vita, può toglierla soltanto lui. Non nascondo di essere comunque antipatizzante verso il suicidio; tuttavia, mi sforzo di comprendere il suicida e in ogni caso mi astengo da inutili condanne. Faccio però una qualche difficoltà ad accettare l’idea che sia una persona caritatevole e buona colui che aiuta il suicida. Se uno sceglie di morire, decida lui come e quando. Però, si dice, nei casi come questo in discussione, il volenteroso (di morire) non riesce a farlo da solo. Va bene, accettiamo che lo si aiuti. Allora lo si fa senza pubblicità e tanta rinomanza di persona dotata di grande sensibilità. Ma, si obietta, la discussione accanita serve ad avere una legge che consenta anche in Italia ciò che ormai è permesso in molti altri paesi (sottinteso: più civili e moderni; e già questo m’indispone). Mi dispiace. Si approvi la legge, se c’è da approvare, senza ricorso all’emotività e al solito battage pubblicitario, tipico di altri episodi meno tragici. Una vera tragedia, se deve essere tale, va vissuta con riservatezza; altrimenti è solo un mezzo per cui qualcuno si conquista fama e può aspirare, prima o poi, a qualche premio “pubblico”.

Che qualcuno si faccia notorietà sulla pelle di un povero disgraziato mi rompe il c…. E una persona simile tendo piuttosto a disprezzarla, altro che ammirarla perché si è dimostrata pronta ad andare incontro anche a punizioni di legge. Figuriamoci; oggi ci si fa fama anche con l’assassinio (individuale o di massa), con infrazioni comunque gravi alle leggi (che sembrano a volte fatte apposta per consentire a qualcuno di violarle, facendosene un vanto e grande fama). In ogni caso, vorrei che certi eventi, magari inevitabili o indispensabili, venissero dati con notizia breve, priva di tanti strascichi e infinite discussioni. Questa è per me inciviltà massima. E poi non accetto minimamente che chi manifesta un’idea contraria, perché è fortemente attaccato all’idea della vita, venga attaccato  violentemente e messo alla gogna quasi fosse disumano; o “antiquato”.

Ecco il problema di fondo. Si tratta sempre dei fautori del “politicamente corretto”, di quelli che, ad es., strombazzano pure le assurdità sul genere maschile o femminile non come fatto di natura, bensì soltanto culturale; di quelli che cianciano di genitore n. 1 e 2 e di altre “innovazioni” veramente indicative della fine non della semplice civiltà, ma proprio di un essere umano ormai diventato un autentico alieno. E per me gli alieni vanno combattuti aspramente. Questi mai si suicideranno. Dobbiamo lottare contro di essi. E se non ci sbrighiamo a farlo, avremo una società ben peggiore di quella raccontata dalla fantasia – assai inferiore infine alla realtà – di Ionesco ne “Il rinoceronte”. In fondo, quella era una bestia dotata di naturalità. L’alieno “politicamente corretto” non è più tale, è un mostro proveniente da abissi che finora nessun film di fantascienza è riuscito a sondare. E’ un essere abnorme, inimmaginabile, ancor oggi non rappresentabile nell’orrore che diffonde intorno a sé. Non lo si può rappresentare perché chi dovrebbe farlo (il sedicente artista) è ormai al 90% appartenente alla stessa “razza”; e l’altro 10%, se è umano, come fa a immaginarsi simili enormità? D’altra parte, senza adeguata descrizione di questo orrore, popolazioni ormai inebetite, assuefatte a subirlo, assistono a immondi spettacoli e nulla eccepiscono perché anestetizzate. E’ indispensabile denunciare e combattere gli alieni. E’ assai difficile, ma si dovrà scegliere infine, perché temo non ci siano mediazioni. Ovviamente, mi auguro di sbagliare, tuttavia lo temo fortemente.