La vendetta della Merkel di R. Vivaldelli
Le tensioni diplomatiche fra Germania e Stati Uniti riflettono la strategia egemonica sull’Europa di Angela Merkel. In vista del G20 la Cancelliera vuole isolare Donald Trump – il quale ha annunciato di voler ridurre il deficit commerciale con la Germania – e consolidare il primato di Berlino sull’Unione Europea. Terminato il G7 di Taormina, Angela Merkel ha dichiarato che «di Trump non ci si può fidare», aggiungendo che «i tempi in cui si poteva fare pieno affidamento sugli altri sono passati da un bel pezzo, l’ho capito negli ultimi giorni. Noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani». Trattasi, naturalmente, di un chiaro riferimento agli Stati Uniti. Le divisioni fra Trump e la Germania – dal clima al commercio passando per la Nato – sono l’emblema di diverse strategie geopolitiche e di visioni incompatibili, frutto di un rapporto controverso.
Isolare Trump sul clima
Le difficili relazioni transatlantiche non hanno scoraggiato la Cancelliera che martedì ha avuto aBerlino un incontro estremamente positivo e cordiale con il premier indiano Narendra Modi. «L’India vuole non solo che il mondo sia interconnesso, ma che sia gestito in maniera ragionevole» – ha dichiarato Angela Merkel. «Che si tratti di relazioni bilaterali, questioni umanitarie, regionali o globali, ogni discussione con la Cancelliera è stata molto utile per me» – ha ribadito Modi. «Lo sviluppo delle nostre relazioni è veloce, la direzione è positiva e la destinazione è chiara. La Germania troverà sempre nell’India un partner potente, preparato e capace». L’india e la Germania sono due delle più grandi economie mondiali che cercano di implementare l’accordo di Parigi: la stessa Merkel ha elogiato Modi per l’impegno dimostrato nell’ambito dello sviluppo dell’energia solare.
Come sottolinea il Washington Post, l’India entro il 2022 produrrà oltre la metà dell’energia solare di tutto il pianeta. Nonostante le smentite di rito della Cancelliera, il summit con Modi rappresenta un chiaro messaggio a Trump in vista del G20 di luglio. Non a caso Angela Merkel ha voluto sottolineare che l’incontro bilaterale con l’India «non è diretto in nessun modo contro altre relazioni e tanto meno contro le relazioni transatlantiche, che sono per noi di grande importanza e lo resteranno anche in futuro».
Focus su clima e commercio anche con la Cina
Medesima strategia adottata dalla Cancelliera in occasione dell’incontro con premier cinese Li Keqiang, arrivato a Berlino nella giornata di mercoledì. Secondo quando riporta il Deutsche Welle, «l’Ue si è rivolta alla Cina per rafforzare gli sforzi sul cambiamento climatico dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato di voler ritirarsi dall’accordo di Parigi. L’Unione Europea e la Cina intendono riaffermare il loro impegno». Secondo una dichiarazione congiunta riportata dalle agenzie di stampa, inoltre, «l’Ue e la Cina considerano l’accordo di Parigi come un risultato storico e sottolineano il loro impegno politico per l’effettiva attuazione di tale accordo in tutti i suoi aspetti».
Sotto il profilo delle relazioni commerciali, la Deutsche Bank ha annunciato 2,7 miliardi di euro di investimenti in collaborazione la China Development Bank nell’ambito della Nuova via della seta, l’iniziativa strategica della Cina per il miglioramento dei collegamenti e della cooperazione tra i paesi dell’Eurasia.
“Visioni incompatibili sul futuro dell’Europa”
Secondo l’analista geopolitico George Friedman, quelle di Germania e Stati Uniti sono visioni incompatibili. Berlino e Washington non parlano più la stessa lingua. «Quando Angela Merkel dice che l’Europa non deve dipendere da nessuno, sostiene che l’Europa deve rimanere unita e non essere attratta dalla visione americana del mondo. Questo sarebbe successo prima o poi,Trump o meno. Gli Stati Uniti e la Germania hanno interessi ed esperienze assolutamente diverse. La visione americana e la visione tedesca dell’Europa sono incompatibili. Il futuro dell’Europa – sottolinea l’esperto – ha molta più importanza per la Germania che non per gli Stati Uniti. Gli Usa possono involontariamente incoraggiare la frammentazione dell’Ue e per questo motivo la Germania si è dichiarata autosufficiente. Il problema è che l’idea stessa dell’Europa come entità politica, e non solo quella, è in crisi».
Il ruolo della Nato
Ad amplificare le divisioni tra Germania e Stati Uniti c’è anche il ruolo e il futuro della Nato: «Abbiamo un deficit commerciale enorme con la Germania, inoltre paga molto meno di quanto dovrebbe alla Nato e in [spese] militari. Terribile per gli Stati Uniti. Questo cambierà» – ha ribadito Donald Trump in un tweet. «Gli americani hanno capito che la Nato non è più rilevante per i problemi che gli Stati Uniti stanno affrontando. E’ diventato sempre più difficile per gli Usa considerare l’Europa nel suo insieme – sottolinea Friedman – non si è comportata come tale e l’alleanza euro-americana non va al di là della missione della Nato – una missione che sembra aver perso significato».