LE “COMMEDIE” DELLA POLITICA “POLITICANTE”, di GLG
Qui
da cui estraggo un paio di passaggi molto indicativi:
[“Russia e Cina condividono la preoccupazione di una escalation nella penisola coreana”, dice l’ambasciatore Vladimir Safronkov, vice rappresentante permanente della Russia all’Onu. “Siamo contrari a qualsiasi affermazione o azione che porti ad una escalation, lanciamo un appello alla moderazione e non alla provocazione”, continua, rimarcando che “la possibilità dell’uso della forza militare deve essere esclusa”. Da escludere anche nuove sanzioni: i tentativi di strangolare economicamente la Corea del Nord sono inaccettabili e non risolvono i problemi.]
[Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento dell’ambasciatore cinese, Liu Jieyi: l’ultimo lancio di missile balistico da parte di Pyongyang è “una flagrante violazione” delle risoluzioni Onu ed è “inaccettabile”. Ma si “chiede a tutte le parti coinvolte di esercitazione moderazione, evitare azioni provocatorie, retorica belligerante, dimostrando la volontà di dialogo incondizionato e lavorando attivamente assieme per disinnescare la tensione”. Liu ha anche chiesto lo stop al dispiegamento del sistema di difesa antimissile Thaad americano in Corea del Sud.]
Tipica “commedia” di quest’epoca che assomiglia, come detto (e ripeterò ancora) molte volte, a quella di fine XIX secolo, con la crescita delle nuove potenze in concorrenza con l’Inghilterra e il conseguente accentuarsi del multipolarismo poi sfociato in mezzo secolo XX di importanti guerre per la supremazia mondiale.
Nell’epoca odierna, Russia e Cina affermano di rendersi conto delle preoccupazioni create dal Nord Corea (la seconda afferma addirittura che il lancio di missili da parte di quest’ultima è “inaccettabile”), ma si oppongono perfino a sanzioni economiche. Fa soprattutto sorridere l’atteggiamento cinese (non a caso si parla spesso di “cineserie”), che evidentemente conosce bene, e sono convinto in buon anticipo, le mosse nordcoreane. Gli Usa fanno la voce grossa, minacciano pesante, magari potrebbero pure compiere qualche mossa bellica; non ci si preoccupi, fa parte delle varie sceneggiate di quest’epoca di “transizione” (ormai sempre più confusa e difficilissima da seguire), ancora piuttosto lontana dall’esigenza di regolare infine i conti.
Qualsiasi cervello pensante, e non abituato al conformismo più deprivante, si dovrebbe poi chiedere: per quale motivo alcuni paesi (Usa, Urss e oggi Russia, Cina e qualche altro) hanno il diritto di tenersi arsenali nucleari e missilistici mentre altri (non solo il Nord Corea, ricordo pure l’Iran) hanno la proibizione di seguire la stessa strada? Sono dei paria forse? E non si tratta solo di mantenere tali arsenali, che vengono invece accresciuti, potenziati, dai paesi cui tutto è permesso. E in questi si stanno anzi sperimentando nuove strumentazioni belliche, si studiano riorganizzazioni strategiche (e territoriali) degli eserciti (nelle loro tre classiche sezioni, comprese cioè quella navale e aerea) e via dicendo. Certi paesi hanno però la proibizione di seguire, chiaramente in forma ridotta, tale via. In ogni caso, poiché il Nord Corea non ha certo dimensioni e forza tali da far concorrenza alle vere potenze, è evidente che non agisce in modo isolato e privo di ogni copertura. Assistiamo a variegate “commedie”, delle quali si deve prendere atto senza troppo scaldarsi; altrimenti si fa la figura dei cretini, che tuttavia rappresentano la stragrande maggioranza delle varie popolazioni; come al solito ignare di che cos’è la vera politica, non quella raccontata da solenni mentitori o praticata da quaquaraqua tipo quelli esistenti in Italia e anche nella UE.