CONTRO LA RUSSIA?

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Membri dell’Unione Europea e Usa cacciano diplomatici russi dalle ambasciate per solidarietà al Regno Unito, dopo il caso dell’avvelenamento a Salisbury di un’ex spia doppiogiochista del Gru, rifugiatasi tra le braccia della Regina. Anche l’Italia, col governo dimissionario, si accoda alla baracca espellendo due funzionari di Putin. Questi i numeri: Stati Uniti 60 persone, Germania 4, Lituania 3, Francia 4, Danimarca 2, Estonia 1, Lettonia 1 persona, Repubblica Ceca 3, Paesi Bassi 2, Italia 2, Polonia 4 e quel regime fantoccio dell’Ucraina 13. Non ci sono prove che ci siano i russi dietro l’episodio ma l’occasione è stata sfruttata per colpire un Paese ritenuto troppo concorrenziale sullo scacchiere geopolitico. Mosca è ormai da qualche anno sotto regime sanzionatorio dell’Occidente con risultati di scarso rilievo. Quest’ennesimo capitolo ritorsivo non muterà di un’acca la situazione di peggioramento delle relazioni internazionali che va avanti da quando la Russia ha rialzato la testa contro l’ordine Atlantico. Piuttosto, l’evento rappresenta una verifica interna alla “coalizione” a guida Usa, spiazzata da alcuni fatti. Il Regno Unito, alter ego di Washington sul Vecchio Continente, ha potuto incassare il sostegno di quell’Ue dalla quale è uscita sbattendo la porta ma tenendo spalancata la finestra per proseguire con i dovuti condizionamenti. Inoltre, può anche darsi che quest’azione eclatante sia stata caldeggiata dagli establishment europei, sempre più in difficoltà a causa dei cambiamenti in corso oltreoceano, per coinvolgere la nuova amministrazione Trump nei loro problemi, quelli creati dalle scelte obamiane e aggravatisi con la successiva perdita della sponda democratica, nonché con il mutamento strategico che i nuovi arrivati sembrano voler imporre scaricando i precedenti servitori. Tolto ciò le cose proseguiranno come prima. I più solidali con Londra in questo momento saranno quelli che sottobanco continueranno a fare affari con la Russia domani, cercando di fare le scarpe ai più deboli e sciocchi. Noi italiani ne sappiamo qualcosa. In pubblico la russofobia salirà alle stelle ma dietro le quinte seguiteranno i giochi e gli intrighi per avvantaggiarsi degli arretramenti e delle debolezze altrui verso questo Stato in un rafforzamento, divenuto un’alternativa mondiale. L’infedeltà e i sotterfugi saranno la cifra dell’epoca storica quanto più aumenteranno le apparenze amicali e collaborative. È un fatto oggettivo e nessuno vi si sottrarrà, soprattutto se coltiva buone intenzioni, quelle di cui è lastricata la strada dell’inferno. Ad un certo punto gli schieramenti verranno allo scoperto e saranno molto diversi da quello che ora possiamo immaginare. Si saranno tanto amati ma più che altro armati, uno contro l’altro per sfuggire alle rovine degli equilibri passati. Per intanto la “verifica” sembra riuscita, ma per quanto?