Fuoco incrociato di GLG

gianfranco

La più demente e smemorata dichiarazione di stasera è stata quella della Gelmini: “Conte è un tecnico come Monti e noi ci opporremo”. Alla fine del 2011, il vile nano, in accordo con Napolitano malgrado qualche brontolio, se ne andò lasciando appunto il posto a Monti, per il cui governo Forza Italia (null’altro che un gruppo di suoi camerieri) votò; ivi compresa la legge Fornero, l’inasprimento fiscale, ecc. Adesso questi cialtroni si oppongono a Conte, che viene indicato quale premier (con ostilità appunto del presdelarep) di un governo che ha propositi esattamente contrari. Quindi è logico che dei semplici complici del Pd renziano (malgrado fingano di essergli contro) siano del tutto ostili ad un governo Conte mentre erano favorevoli a quello Monti (e subito dopo a Letta). Ed è ancora più incredibile che pretesi “fratelli d’Italia” si schierino sulla stessa linea di quelli che mostrano forsennata ostilità a chi almeno a parole rimanda al mittente le minacce della UE, del PPE, dei vari organismi finanziari e del “Dio Mercato”, che ci considerano da sempre solo degli sguatteri di poteri stranieri.
Ho sentito anche qualcuno che, alla certo risibile asserzione di Di Maio su Conte quale “amico del popolo”, ha sentenziato: come Marat, uno della Rivoluzione francese. A parte l’imbecillità di simile accostamento, fatto senza alcun tono ironico, affermo che purtroppo i futuri (non ancora sicuri) governanti non hanno a disposizione alcun Robespierre; non si farà nulla in questo paese fin quando qualcuno non avrà il coraggio di far funzionare la ghigliottina. Ed è inutile che la Le Pen manifesti soddisfazione perché in Italia va al governo l’“amico” Salvini (che mi sembra si sia un po’ allontanato da lei negli ultimi tempi). Nemmeno la leader del FN riesce a combinare alcunché di positivo nel paese che di quell’ammirevole arnese fu l’inventore.
In ogni caso, non mi sembra che questo Governo nasca bene; non ha la decisione sufficiente a risolvere la situazione nell’unico modo in cui potrebbe essere risolta. E del resto nemmeno la popolazione italiana (perfino quella che ha votato i due partiti governativi) ha il coraggio necessario per affrontare un vero tornante del tipo necessario a risorgere. Incredibile che, dopo quanto affermato dal “nano” e dai suoi servi (dichiarazioni offensive al massimo grado, piene di totale disprezzo), Salvini ancora non rompa senza alcuna esitazione. Se nascerà questo governo – il presdelrep è evidentemente contrario e tutti si appellano a lui perché agisca andando ben oltre le sue prerogative, venendo a raccontarci che l’art tal dei tali (ora citano il 92 ora il 95) gli attribuisce poteri che esistono solo nelle repubbliche presidenziali – durerà assai poco. Per durare sarebbe necessario uno scontro frontale capace di spazzare via gli altri partiti e i loro gruppi dirigenti. Deve essere risanato al 95% pure il fronte dell’informazione mediatica. E nello stesso senso vanno trattati gli abietti ambienti imprenditoriali che designo sempre come “cotonieri”.
In ultima analisi, è indispensabile che declini ben di più l’arrogante “paese padrone” d’oltreatlantico e che veramente si affermi un mondo multipolare con soprattutto la Russia in posizione sempre più forte e in grado di stabilire azioni ancora più incisive (e in aree più estese) rispetto a quelle condotte in Siria. Ci vorranno anni (non moltissimi, ma pur sempre troppi) prima che si creino le condizioni di un conflitto di ampiezza tale da consentire l’autentica disinfestazione del nostro paese, che non può essere limitata solo ad esso. Siamo “in cammino verso una nuova epoca” (questo è certo), ma è un cammino ancora lungo poiché risente di oltre settant’anni di perdita d’ogni dignità da parte di quest’area detta Europa; con in testa il nostro paese, uno dei peggiori soprattutto nell’ultimo quarto di secolo. No