Gli infoiati delle foibe
I liberali sono gli ultimi trinariciuti rimasti sulla scena intellettuale o pseudo tale. Guareschi aveva coniato il termine per descrivere certi picciisti i quali, onestamente, a volte meritavano detto epiteto. Oggi che i militanti del pci si sono estinti a diffondere ottusità a tutto spiano ci sono solo i fautori del liberalismo, asini di prima categoria che ancora credono ai loro simili che volano. Questi signori, ubriachi di libertà e di democrazia un tanto al “litro”, sono incapaci di vedere oltre il loro muso e di comprendere le questioni essenziali ma sono bravissimi a fare di tutta l’erba un fascio. Ragliano ma si sentono la voce morale del mondo. La vicenda delle foibe sta dando loro letteralmente alla testa e su di essa stanno costruendo elucubrazioni fasulle che prepareranno le stragi di domani. Sono dei criminali che alimentano l’odio per i prossimi genocidi (in cui speriamo si trovino invischiati) perché la storia non perdona le idiozie.
Ecco cosa scrive Senaldi su Libero: “È accaduto un miracolo. La data di ieri va scolpita nel marmo. Finalmente in Italia è diventata una verità storica che il comunismo è il male assoluto, così come lo è stato il nazismo. Lo ha detto il presidente Mattarella ieri nel discorso commemorativo delle foibe. Il capo dello Stato ha usato ripetutamente e non a caso il sostantivo comunismo, parlandone in termini di ideologia criminale, oppressione, regime violento. L’ha equiparato alla dittatura di Hitler quanto a metodi di persecuzione, controllo, repressione ed eliminazione dei dissidenti…la propaganda comunista, che con violenza ha sempre prevaricato sugli avversari, occultando la verità e vagheggiando di un mondo equo e solidale che non è mai esistito, tanto meno nei Paesi in cui il verbo marxista è divenuto legge…a Mattarella, gli chiediamo un ultimo gesto: revochi al maresciallo Tito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce che gli diede il suo predecessore, Saragat”. Ovviamente, un pensiero così banale può nascere solo nella testa di un liberale. Senaldi dice che il comunismo è il male assoluto. E’ una sentenza teologica e non politica. Il liberalismo è teologia? Qualche grade liberale, perché in passato ce ne sono stati, si rivolta nella tomba. Col male assoluto di ieri copriremo le irresponsabilità odierne. Prepariamoci così a scavare le fosse per i prossimi cimiteri dei ”mali minori” che abbiamo davanti. Comunismo e nazismo sono equivalenti, sostiene ancora il direttore di Libero, ma si tratta di un falso storico che pure i bambini possono smascherare. Comunismo e nazismo si sono combattuti perché portatori di interessi opposti, di rapporti sociali differenti, di contesti nazionali nemici. In comune avevano poco, benché avrebbero potuto mettere da parte i loro interessi contrastanti per impedire che gli Usa occupassero il continente europeo. E gli americani quanto a uccisioni e stragi non sono secondi a nessuno. Anzi, se hanno vinto la guerra è proprio perché non si sono fatti scrupoli ed hanno saputo sfruttare le contraddizioni altrui. Senaldi, inoltre, parla di verbo marxista ma l’unica verbosità fuori luogo è proprio la sua. Marx era uno scienziato, non un predicatore. La sua presunta dottrina non c’entra molto col soviettismo che fu una modalità molto particolare di amministrare gli affari pubblici di un blocco di Paesi antagonisti dell’occidente americanizzato. Non sono concetti difficili eppure essi sfuggono alla mentalità primordiale dei liberali la cui prima occupazione è diventata la conta dei morti causati dai nemici, con occultamento dei propri misfatti. Ma non ce la prendiamo esclusivamente con Senaldi perché in questi giorni quasi tutti i giornali liberali hanno parlato del boia Tito (Biloslavo su il Giornale), dei feroci Titini (della Frattina su Il Giornale) ed altre lingue lunghe che nemmeno citiamo. Purtroppo il liberale è un necrofilo che specula sui cadaveri non avendo vitalità nel cervello. Il liberale si costruisce un pulpito di menzogne e da quello pretende di dare lezioni di etica. Il liberalismo è un pensiero fallito, proprio come il comunismo ed il nazismo ma con l’aggravante dell’ipocrisia. Esso ha sulla coscienza (in verità non esso ma chi ad esso si è ispirato) guerre vecchie e nuove con non meno scorrimenti di sangue. Il fatto che tenti di nascondere gli scheletri dei suoi assassinii nell’armadio, godendo di una ancora attuale posizione di forza, non cambia la realtà. Se un giorno dovesse girare il vento della Storia, il tanfo dei corpi in putrefazione da loro esanimati si farà sentire e non potranno andare a nascondersi da nessuna Parte . Saranno passati per le stesse armi con immenso disonore. Così va il mondo ma loro non lo sanno.