I “deficitenti”
Il popolo è diventato (o è sempre stato) un pollo da spennare e da mettere in pentola a fuoco lento. Ma se lo chef è scarso la pietanza risulta davvero insopportabile. Questo governo, come tanti altri del passato, non è in grado di affrontare di petto ( a proposito di pollame) la situazione e fa pagare alla gente la sua mancanza di visione. Abbiamo detto che stiamo vivendo una crisi lenta ma eccezionale, oltre la quale non si va senza proporre soluzioni originali e rivoluzionarie. Invece, tutta la capacità di Giuseppi e soci si riassume con la tassazione di merendine e sigarette. Inoltre, per non saper nient’altro fare provano a distrarci con le solite storiette sulle discriminazioni contro qualcuno, in quest’epoca di razzismo e machismo che vedono soltanto loro.
Qui crolla tutto l’edificio e costoro provano a tenere in piedi i muri attaccandoli ai quadri. Ormai è un manicomio di sciocchezze proferite sia da chi gestisce l’Esecutivo che da chi siede in Parlamento. Inoltre, quelli tra loro che stanno fuori dai cancelli del Palazzo andrebbero persino rinchiusi per come parlano. Pensate a Grillo che, dopo aver virato su Renzi, nonostante anni d’insulti, adesso propone di togliere il voto agli anziani. Con Giuseppi che commenta la notizia come se fosse pure una cosa seria. A questo punto passiamo al voto differenziato e facciamoli eleggere, di volta in volta, da qualche categoria specifica, individuata all’occorrenza tra quelle meno ostili. Una volta i disabili, un’altra gli autisti, un’altra i baristi. Alla fine non resterà che il gruppo degli alcolizzati ad eleggere simili ubriachi. Bisogna sbarazzarsi di questa marmaglia che ha deciso di dare al Paese il colpo di grazia con questa specie di scherzi. Ma c’è veramente poco da ridere.
La crisi impazza ed è probabilmente la più critica dal 1929. Per venire fuori da quel disastro ci vollero colpi di genio e non battute da scemi sugli immigrati che ci pagano le pensioni e che fanno bene alla nostra economia raccogliendo pomodori.
All’epoca c’erano personaggi come Keynes che non avevano timore a teorizzare cose come la seguente, stimolate da una pesantissima emergenza:
“Se il Tesoro dovesse riempire vecchie bottiglie con banconote, sotterrarle a profondità adeguate in miniere di carbone in disuso, riversare nelle miniere rifiuti urbani fino alla superficie, e lasciare poi alla libera iniziativa, sulla base dei consolidati principi di laissez faire, il compito di dissotterrare le banconote (dopo aver indetto una gara per le concessioni di sfruttamento di quel territorio), la disoccupazione non aumenterebbe più e, con l’aiuto delle successive spendite, il reddito reale e la ricchezza della comunità sarebbero probabilmente molto più elevati di quanto si darebbe altrimenti. Certamente, sarebbe più sensato costruire case o altro. Ma, se ci sono difficoltà politiche o pratiche nel farlo, quel che si è detto sopra sarebbe meglio che niente.”
Il problema, invece, per i grandi economisti e politici dei nostri sventurati tempi è il deficit da controllare perché lo Stato deve agire come un buon padre di famiglia, anche se da quando ci sono loro questo genitore bonario è diventato una canaglia. Ma sono appunto dei “deficitenti” che non sanno nulla dello Stato e di quanto fu fatto in passato di fronte a drammatiche problematiche dello stesso tipo.
La manovra che hanno proposto fa letteralmente schifo e non risolverà nulla, accelerando semmai le pene di questo povero Paese. Stanno pure litigando sulle scemenze che hanno scritto. Per quanto ancora sopporteranno gli italiani simili sicofanti attaccati alle poltrone? Ieri costoro si accoltellavano tra loro, adesso si sono alleati per pugnalare alla schiena tutta la nazione.