Libera informazione e informazione libera
La stampa ufficiale, quella che ha alle spalle grandi blocchi editoriali, gruppi industriali, sovvenzioni statali, ecc. ecc. ama definirsi libera informazione, il che appare immediatamente un controsenso per tutti gli interessi particolari che la tengono al guinzaglio. Libera informazione solo sulla carta, anzi nemmeno su quella trattandosi anche di giornali. Informazione libera si definisce, invece, quella dei cosiddetti “battitori liberi”, i quali non hanno dietro finanziatori di spessore ma vivono delle donazioni della gente comune oppure di qualche medio o ricco filantropo che apre il portafoglio, regolarmente o una tantum. Dico subito che ciò non costituisce in se’ una garanzia di superiore moralità. Spesso informazione libera è sinonimo di fandonie in libertà perché chi la gestisce, avendo ugualmente una massa di committenti a cui dar conto, i quali vogliono sentirsi raccontare certe storie, tende ad alimentare impropriamente timori e paure dei propri “supporter clienti”. In sostanza, tanto la libera informazione che l’informazione libera hanno dietro, sebbene con una visibile sproporzione di mezzi e strumenti, qualcuno a cui rispondere. Infatti, le fake news si distribuiscono equamente in un campo e nell’altro, anche se quelle distribuite dai canali ufficiali, proprio per i maggiori capitali a disposizione, sono costruite molto meglio di quelle dei concorrenti di serie b. Chi preferirebbe uno sci-fi girato da dilettanti ad un film di una major pieno di effetti speciali? Io no di certo.
L’informazione libera si lamenta ogni giorno che la libera informazione pretende di metterla a tacere, denigrarla ed ora anche perseguitarla con le sue task force antibufale. Il che è vero ma sono convinto che a parti invertite accadrebbe lo stesso, basti vedere come i commentatori della informazione libera aggrediscano chiunque si permetta di dubitare dei loro complotti da strapazzo.
Della stampa, bellezze, non c’è da fidarsi, sia essa figlia dei prepotenti (libera informazione) che figliastra di un dio minorato (informazione libera). In questi casi mi piace sempre riportare i versi liberi, questi sì, tratti dalla Nuova antologia di Spoon River, di E.L. Masters:
“Ogni sindaco prima di me, sin dove arriva la memoria era stato accusato di essere un demagogo sognatore, oppure un ladro o un truffatore tuttavia io presi quel posto con un certa speranza, intendendo rendere tutto più bello, dare alla gente il dovuto, far sì che i grossi delinquenti si mettessero in riga. Come già una volta il Ledger stava tentando di vendere la sua terra per un parco, ma io lo impedii. Poi allontanai a bastonate sul muso lo schifoso maiale dal trogolo. Che accadde? Bene scoppiò un’ondata di criminalità sulle pagine del Ledger! Quanti rapinatori, giocatori d’azzardo, fuorilegge ubriaconi, e luoghi del vizio! La chiesa cominciò a chiacchierare, la corte mi si mise contro. Sporcarono il mio nome e quello della città mi uccisero per averla vinta. E questo è un gioco da banditi, amici miei, che si chiama democrazia!”
Insomma, se qualcosa non è ancora accaduto nella realtà i giornali se lo inventano producendone gli effetti voluti, cosicché anche le guerre che scoppiano sui giornali fanno molti morti reali.
Sto scrivendo questo pezzo perchè un amico mi ha segnalato un video che riporto in questo link (https://youtu.be/mvDrRYvqBfo). È l’appello di un “battitore libero” contro la campagna governativa antibufale. Capisco le preoccupazioni di costui e dei suoi sodali ma molto meno gli argomenti tra i quali ancora una volta spiccano molte scemenze, cioè: il 5G potrebbe essere collegato con i virus, l’11 settembre fu un complotto della Cia, il Coronavirus esce dai laboratori americani, dopo questa pandemia ci costringeranno a vaccinarci tutti (e speriamo che si trovi presto un vaccino!), le case farmaceutiche si arricchiscono inventando malattie, ecc. ecc. Ora, io non credo che sia giusto perseguire o perseguitare chi vuol profferire amenità ma tirare in ballo la libertà per queste stupidaggini mi pare troppo. Si intervistino pure i pazzi che sostengono tali teorie strampalate antivacciniste, antitecnologiche, antisviluppiste, anzi, rivendico anche io il loro diritto alla stronzata e mai vorrei che un tribunale della verità intervenisse per insegretire le sciocchezze minoritarie, ma rivendico altresì il mio diritto alla risata per le loro doglianze. Se spariste domani la libertà sarebbe ancora al suo posto, cioè nel nulla, nonostante l’assoluta egemonia dell’informazione dominante. Ci vuole ben altro per scalfire quest’ultima. Ci sono questioni che proprio non mi scendono giù. Prendiamo uno di questi presunti disvelatori del complotto sulle torri gemelle. Costui ritiene che gli americani se le siano tirate giù da soli. Benissimo. A questo signore vorrei fare una domanda. Come mai, negli anni 90, mentre in Russia si consumava un autentico tradimento e costui bazzicava in quei luoghi, col presidente Gorbaciov che in accordo con la Cia stava mettendo in atto lo smantellamento dell’URSS, non vide niente di niente? Anzi, successivamente ha partecipato al World Political Forum, sotto la presidenza di Gorbaciov. Adesso, mi pare strano che uno capace di visualizzare un presunto complotto, evidentemente molto ben orchestrato da quello che ipotizza, come quello del world Trade Center non si sia accorto di chi fosse l’ultimo presidente sovietico, questo sì un venduto, senza troppi misteri, ai peggiori prepotenti della Storia.
Siamo seri per favore. Auspico che nessuno chiuda alcun sito di informazione cosiddetta libera ma non fate i Don Chijote, perchè vedo troppe pal(l)e e pochi mulini che macinano intelligenza.
In ogni caso, aveva ragione Balzac e quel che dice vale per tutti, indistintamente:
“Il giornalismo, invece di essere un sacerdozio, è divenuto uno strumento per i partiti; da strumento si è fatto commercio; e, come tutti i commerci, è senza fede né legge. Ogni giornale è una bottega ove si vendono al pubblico parole del colore ch’egli richiede. Se esistesse un giornale dei gobbi, esso proverebbe dal mattino alla sera la bellezza, la bontà, la necessità dei gobbi. Un giornale non è più fatto per illuminare, bensì per blandire le opinioni. Così, tutti i giornali saranno, in un dato spazio di tempo, vili, ipocriti, infami, bugiardi, assassini; uccideranno le idee, i sistemi, gli uomini, e perciò stesso saranno fiorenti. Essi avranno i vantaggi di tutti gli esseri ragionevoli: il male sarà fatto senza che alcuno ne sia colpevole…Napoleone ha dato la ragione di questo fenomeno morale o immorale, come più vi piaccia, con una frase sublime che gli hanno dettato i suoi studi sulla Convenzione: i delitti collettivi non impegnano nessuno.”
Ps. A proposito di Bufale, oggi Ricolfi rivela su il Giornale che i morti per coronavirus potrebbero essere il triplo di quelli rilevati dalla protezione civile. Ricolfi aggiunge: “le autorità non vogliono che noi sappiamo quel che loro sanno perfettamente”. Ecco, i nostri informatori liberi stanno facendo il gioco dei liberi informatori nel minimizzare l’emergenza, sostenendo addirittura che il virus covid-19 provoca una semplice influenza. Per una volta che avrebbero potuto essere complottisti nel verso giusto stanno invece dando una mano al potere fingendo di litigare con esso. Non servite a nulla.