Pandemia e divisione

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Non bisogna accettare le provocazioni di maggioranza e opposizione

Sono abbastanza stanco di parlare di questa epidemia, che considero molto seria, anche se ormai è impossibile ignorare l’argomento divenuto motivo di dispute accademiche ed ospedaliere tra presunti esperti e di battaglie politico-ideologiche tra inesperti. Certo, alcuni scienziati sono troppo “televisivi” e su questi ho lo stesso giudizio negativo espresso a suo tempo per quei filosofi, economisti, sociologi ecc. ecc., che vanno sempre a pontificare in qualche “tolcscio’”. Sono sempre i peggiori quelli più esposti al pubblico. Quelli bravi sono solitamente al lavoro e fanno al massimo qualche capatina in Tv quando hanno qualcosa di serio da dire o qualche nuova opera intellettuale da reclamizzare.
Fatta questa premessa è veramente insopportabile che con tutti i sacrifici richiesti agli italiani, causa virus, il governo non abbia preso misure di sostegno economico e di supporto sociale più efficaci per tutta la popolazione. Stanno chiudendo molte attività commerciali per la limitazione alla circolazione delle persone o anche solo per i disagi scaturenti dal distanziamento sociale. A cascata, la crisi iniziata da più di un decennio per motivi che non c’entrano con la Covid-19, si ripercuoterà su tutto l’apparato produttivo e industriale. Non parliamo dei danni psicologici sofferti da molti cittadini, anche se questi sono più difficilmente quantificabili. Ci si sarebbe aspettati un intervento pubblico di sostanza, con elargizioni di denaro statale ai settori e ai soggetti colpiti dalla disgrazia. Mi pare, invece, che maggioranza e opposizione pensino ai fatti loro piuttosto che ai connazionali. È purtroppo una cattiva abitudine che va avanti da troppo tempo in questo Paese martoriato dagli incompetenti collocati immeritatamente nei posti di comando. Questi pagliacci si interessano alle elezioni americane, espongono gagliardetti di Trump o Biden, anziché usare il cervello per il loro popolo.
Gli italiani, intanto, si dividono tra catastrofisti e negazionisti, proprio come la politica vuole, invece di prendere atto che simili divaricazioni allontanano l’unico obiettivo esigibile, quello di pretendere i giusti risarcimenti in cambio del rispetto pedissequo dei DPCM collegati all’emergenza epidemiologica. Il virus c’è, è pericoloso, è meglio prestare tutta l’attenzione dovuta ma lo Stato deve farsi carico oltre che delle misure di contenimento del contagio anche dei rimedi socio-economici alle stesse.
È per l’ottenimento di queste “riparazioni” che bisogna scendere in piazza, non per negare la pandemia o la validità dei vaccini