La guerra al suo probabile epilogo.
La guerra in Ucraina ha fatto una strage dei media occidentali. Questi hanno disseminato talmente tante balle che ad ogni passo rischiano di saltare in aria. Da questo olocausto della verità ne usciranno senza più un minimo di credibilità ammesso che ne avessero conservato un briciolo. La differenza tra noi e i russi è che quest’ultimi hanno imparato a non dare importanza ai mezzi di informazione verso i quali manifestano disprezzo dai tempi dell’URSS. È solo qui in Europa che si continua a credere a quei principi della stampa, come imparzialità e correttezza nel riportare i fatti, che un tempo erano dissimulati ma oggi nemmeno quello. Le notizie di tv e giornali provengono da una realtà parallela a cui hanno accesso esclusivamente giornalisti prezzolati che si impancano quanto più sono venduti.
La stampa americana, essendo quella dei padroni, si permette invece qualche accenno di autonomia e lascia trapelare informazioni che difficilmente vengono date nel vecchio continente. Ieri un giornalista americano ha detto che l’Ucraina ha perso il 91% della sua forza militare e le armi dell’esercito si stanno esaurendo rapidamente. Altri commentatori sono più cauti e parlano di 2/3 dell’equipaggiamento distrutto. Cambia però poco perché la sproporzione con le dotazioni russe sul posto segna definitivamente le sorti di questa operazione militare.
Assisteremo a breve alla battaglia decisiva per tutto il sud est dell’Ucraina che passerà sotto controllo russo. Tuttavia, è probabile che tale sottrazione territoriale faccia collassare l’intero Paese. Ciò che ne resterà potrebbe essere una enclave americana votata a provocazioni sia contro i russi che contro gli europei. Il guaio è che questa situazione pericolosa in Europa è stata generata dalla cecità e dal servilismo dell’Ue. Altro che processare Putin per crimini di guerra, bisognerebbe processare sommariamente per alto tradimento i burocrati incapaci di Bruxelles.Si