La Pace per un Zelensky
In un dibattito in Tv ho sentito un ambasciatore italiano dire che la Nato non si è espansa, sono stati i popoli a volerla per desiderio di libertà. Non si capisce proprio cosa c’entri la Nato con la libertà, essendo una alleanza militare guidata effettivamente da un solo paese che occupa, con le sue basi, gli Stati in cui non i popoli ma governi condizionati da Washington hanno imposto di essere. Non si capisce altresì come costui possa essere ambasciatore con tale impreparazione diplomatica. È inimmaginabile che una feluca non sappia come funzioni la Nato e cosa essa rappresenti, almeno dalla fine dell’URSS. Giustamente come fa notare il Gen. Mini, “quando si tratta di Nato, la gabbia, quella mentale, ha le sbarre più grosse e fitte di tutto lo zoo. La Nato è
intoccabile e semmai è tutta la struttura politico-militare europea che dovrebbe sparire in quanto doppione di quella Nato. Oppure la si dovrebbe rafforzare e mettere alle dipendenze della Nato”.
Ovvero, finché c’è la Nato comanda la Nato, cioè gli Usa e per l’Europa non vi è scelta.
Sembra proprio che nella NATO sia facile entrare, se utili alla “causa della Casa Bianca”, ma sia impossibile uscire, come avviene nella mafia. Altro che libertà signor feluca.
In questo stesso dibattito c’era il prof. Orsini che con tutta la pazienza necessaria cercava di fare un po’ di storia non distorta come invece fatto dal felucheo.
Ovviamente, Orsini è uno dei pochi a dire qualcosa di sensato in una televisione ridotta a circo ma non crediate che condivida il suo approccio. Orsini è stato allievo di Pellicani e si vede. Il suo utopismo proudhoniano e le mitologie di una sinistra vecchia maniera, di cui abbonda la sua retorica, mi danno l’orticaria, anche se non mi suscitano gli istinti ferali che vorrei scatenare contro la nuova sinistra guerrafondaia e filo americana odierna.
Detto ciò, in questo deserto di animali di razza, un Orsini è sempre meglio dei cento falchi servili agli USA che ci tocca sentire.
Sul fronte di guerra le notizie sono confortanti, non per Kiev s’intende ma per il popolo ucraino che presto tornerà ad una vita quasi normale. Ce lo auguriamo perché teniamo alle vite e non per finta come quelli che caldeggiano l’invio di inutili armi affinché ci siano più morti in una battaglia già persa.
L’esercito ucraino è al collasso.
Lo dicono gli stessi analisti americani:
“L’Ucraina sta fallendo e quindi sta usando le tattiche dei terroristi siriani – attaccando i civili e chiedendo un intervento esterno”, ha detto Brian Berletic, analista geopolitico ed ex soldato del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, circa l’incidente a Kramatorsk.
È chiaro cosa sta succedendo. L’Ucraina è stata sconfitta. Ed è esattamente ciò che abbiamo visto durante il conflitto siriano. Quando i terroristi sponsorizzati da Stati Uniti, Gran Bretagna e UE sono stati sconfitti, hanno fatto qualcosa di simile.
Hanno attaccato la popolazione civile. E hanno detto che l’ha fatto il governo siriano. E poi hanno chiesto l’intervento. Hanno chiesto nuove sanzioni.
Così fecero per tutto il conflitto, finché non persero completamente. E questo è ciò che vediamo in Ucraina.
Se c’è ancora qualche vero pacifista lì fuori deponga la lingua della violenza e torni a chiedere solo pace per l’Ucraina. Meglio la fine di Zelenky che quella del popolo.