(In)civiltà occidentale

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Il riaccendersi del conflitto Israelo-palestinese ha mandato definitivamente in tilt il circo propagandistico occidentale. Gli israeliani hanno avviato azioni ritorsive sproporzionate e spropositate a danno dei civili di Gaza, facendo centinaia di morti, dopo gli attacchi di Hamas contro i cittadini della Stella di David. Sia chiaro, in un caso come nell’altro parliamo di carneficina ma i numeri non sono un dettaglio e ancora una volta si deve registrare che per ogni israeliano ammazzato vengono sterminati decine di nemici. I nazisti hanno fatto scuola e sono stati superati dalle loro vittime di un tempo. Per giustificare la mattanza vengono usati gli stessi argomenti contestati ai russi nel corso del conflitto contro Kiev. Della serie noi siamo noi…Se vengono colpiti ospedali e abitazioni la responsabilità è degli stessi palestinesi che si autoinfliggono danni a causa della loro mira sbagliata. Quando erano i russi ad affermare che era la contraerea Ucraina ad abbattere alloggi ed edifici sanitari, nel tentativo di intercettare i missili scagliati sugli obiettivi militari, nessuno era disposto a credere a questa versione. Un intero popolo veniva e viene tacciato di barbarie e crudeltà nonostante la mancanza di riscontri e prove oltre ogni dubbio e benché i pogrom e le persecuzioni contro i russofoni del Donbass, denunciati da Mosca dal 2014 e prima dell’operazione speciale, siano stati sempre ignorati dalla comunità internazionale.
Nel caso di Israele invece i media sono pronti a giurare che tutto ricade su chi si difende e non su chi aggredisce con una potenza di fuoco senza controllo. Coloro che fino a ieri si bevevano e alimentavano la propaganda Ucraina sui bambini morti, gli ospedali colpiti, i civili massacrati accusano i palestinesi di fare propaganda sui bambini morti, gli ospedali colpiti, i civili massacrati. Il corto circuito nella testa dei buoni sta mandando in fumo cervelli che si proclamavano democraticamente superiori.
Con il pretesto di azzerare Hamas si procede ad attuare la soluzione finale contro i palestinesi i quali, in fondo in fondo, sono tutti sediziosi o potenzialmente tali e quindi meritano di essere cancellati dalla faccia della terra. Eppure nessuna forma di terrorismo sarà mai in grado di versare la stessa quantità di sangue di cui è capace un esercito regolare che dispone di risorse e mezzi per distruggere e annientare godendo anche del consenso internazionale. Lo stiamo vedendo in questi giorni, con la copertura dei mezzi di informazione che legittimano la vendetta israeliana(oltre ogni valutazione storica anche rispetto ai soprusi e alle vessazioni di cui lo Stato d’Israele si è reso protagonista in troppe occasioni e non solo nei confronti dei palestinesi) contro un popolo male armato e incapace di infliggere perdite similari. Se mezzo mondo non è disposto a condannare Hamas è perché questo considera l’azione di Israele (scherano degli Usa nell’area medio-orientale) da sempre più brutale e ingiusta di qualsiasi mattanza messa in campo da una organizzazione estremistica che tutto sommato non può attuare gli stessi flagelli di un corpo armato statale peraltro inserito in una potenza nucleare (nemmeno ufficiale).
Se i Paesi che non sono nell’orbita della NATO (la Turchia lo è ma si schiera con quelli fuori) non stigmatizzano apertamente il terrorismo di Hamas è perché il terrore Occidentale viene considerato anche peggiore. I tempi sono cambiati e sempre più nazioni ci stanno sbattendo in faccia quello che realmente siamo, ipocriti con le mani insanguinate che non possono permettersi di chiamare assassini gli altri dopo secoli di invasioni e ammazzamenti.