Grandi maestri, soliti stronzi
La denuncia della propaganda è il più alto atto di propaganda. Sono, infatti, ossessionati dalla propaganda di Putin i migliori propagandisti del mainstream nostrano che si percepiscono giornalisti ma che, come diceva Schopenhauer, sono più che altro giornalieri, dunque maestranze pagate alla giornata, in base al servizio offerto. Tecnicamente sarebbero anche bravi ma più che altro sono capaci di tutto e incapaci per il resto. Inutile fare nomi perché sono quasi tutti quelli pesanti, veri maestri in mostra nella mostrificazione del nemico e nell’esaltazione della loro parte, cioè la parte giusta della Storia. Le strade della Storia sono pertanto lastricate di giuste ragioni e di altrettanti crimini perché ogni ragione non può che affermarsi attraverso molti delitti. Anzi, per avere completamente ragione delle ragioni altrui bisogna ammazzarne molto più della controparte. Altrimenti si finisce dalla parte sbagliata della Storia, quella in cui non solo se le prendono di santa ragione ma si è sottoposti anche alla damnatio memoriae, con l’attribuzione arbitraria di tutti i torti, i propri e quelli dei vincitori. In questo tourbillon di buoni e cattivi in parallasse ci sono anche quelli che passano da un lato all’altro della barricata della Storia, prima brutti e sporchi e poi belli e puliti, i quali al momento opportuno saltano sul carro dei trionfatori. Tra questi troviamo molti giornalisti (e non solo) volutamente non citati più sopra e anche altri del passato. Ecco cos’è la parte giusta della Storia, una bilancia che pende dove conviene e dove il cuore non duole. Pensate a tutti quei tromboni che hanno vergato articoli e partecipato a trasmissioni scandendo un solo concetto come se fosse indiscutibile: “c’è un aggressore e un aggredito”. Non c’è nulla di più falso e sciocco di ciò ma lo hanno detto come una verità rivelata. Scriveva Lord Ponsonby in Falsehood in war-time: “l’aggressore è sempre il nemico”. Appunto, grandi maestri, soliti stronzi.
Gianni Petrosillo