La dittatura è tra noi

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La congiura democratica contro il candidato alle presidenziali rumene, che aveva ottenuto il maggior numero di voti ma si è visto annullare il responso delle urne dalla Corte costituzionale perché sgradito all’establishment europeo, dimostra che la dittatura è ormai una realtà in Europa. Tutti i giornali titolano ora: “Arrestato il politico filorusso”. Ma Georgescu non è filorusso, per quanto i media si ostinino a dipingerlo così. Il vero capo d’accusa nei suoi confronti è un altro, non gli viene perdonato di non essere allineato ai falliti che dominano l’Unione Europea. Stando alle informazioni disponibili, il leader rumeno sarebbe stato “fermato” per il ritrovamento di soldi e armi in casa di membri del suo staff. Chiunque abbia un minimo di senso critico capisce che si tratta di una trappola orchestrata per estrometterlo dalla politica attiva. Lo lasceranno andare solo quando sarà stato pubblicamente distrutto.
Questa è l’Europa di oggi: sempre meno sicura, paragonabile a qualsiasi altro luogo instabile governato da signori della guerra, che qui chiamiamo con più familiarità scemi di guerra. Cina e Russia appaiono quasi un paradiso della legalità in confronto a un Vecchio Continente che compete con le peggiori satrapie del Golfo in fatto di persecuzioni, senza però poterne eguagliare le ricchezze petrolifere.
Dovremo abituarci a questi scenari finché non verranno spazzati via questi criminali, che usano la libertà come un manganello e la democrazia come una clava per minacciare i dissidenti e mandarli dietro le sbarre.