INTERVISTA_a_Costanzo_PreveINTERVISTA A COSTANZO PREVE

 

Pubblichiamo sul blog (cliccare a fianco) un intervista a Costanzo Preve, a cura di Gianluca Amodio e Gianni Petrosillo (e con la gentile collaborazione di Elianna Zirpoli). Le motivazioni che ci hanno spinto ad effettuare questa intervista sono molteplici, a cominciare dalla messa al bando del filosofo torinese da parte della cosiddetta sinistra marxista, la quale ha fatto presto a liquidarlo in quanto revisionista (nel migliore dei casi) o persino fascista (nel peggiore dei casi). E’ indubitabile che esiste una crescente divaricazione tra le nostre posizioni e quelle di Preve, ma ciò non è sufficiente ad escludere dal dibattito, politico e filosofico, una persona che tanto ha dato, e tanto continua a dare, al rinnovamento del pensiero marxista, contro l’imbalsamazione messa in atto dalla Scolastica Marxista Imperante, quest’ultima fortemente ancorata a categorie che non spiegano più nulla dell’attuale sistema capitalistico ma che forniscono una sicura carriera accademica.

Il merito di Preve è stato quello di non sottrarsi alle nostre domande, a volte anche un po’ “irriverenti”, almeno per quel che ha riguardato le sue ultime scelte editoriali. A nostro avviso i luoghi del dibattito filosofico e politico non sono mai neutri e scegliere una platea piuttosto che un’altra può avere delle conseguenze nefaste (strumentalizzazioni e operazioni di “riverginizzazione” di personaggi un po’ loschi), o al minimo, può determinare la dispersione di idee giuste (e di forze) le quali, se seminate su un campo più “fertile”, hanno maggiore possibilità di attecchimento (del resto, come dirà lui stesso in questa intervista, il dibattito tra “consanguinei” o tra "viciniori" è certo più proficuo). E’ nostra convinzione che il problema non stia nella decisione di pubblicare o meno un saggio con le Edizioni del Veltro o Settimo Sigillo (delle cui buone intenzioni non dubitiamo affatto) come ha fatto Costanzo Preve, quanto piuttosto quello di scegliere il campo più ricco di humus, al fine rompere certe incrostazioni e liberare il marxismo dai suoi veri detrattori (come al solito i nemici peggiori “marciano nelle nostre stesse scarpe”). E non è un caso che la cosiddetta sinistra comunista fa qui orecchie da mercante mentre gli ex-destri hanno almeno il merito di essersi rivelati più ricettivi. C’è, là fuori, una sinistra “pseudo-purista” che pur lanciando parole d’ordine velleitarie raccoglie innumerevoli consensi (grazie a “violenti” militanti ammaestrati e “ricchi” committenti istituzionali che li foraggiano), e che ha come compito precipuo quello d’impedire la coagulazione, su nuove basi, di forze realmente antisistemiche, finalmente riunite intorno ad un pensiero (di matrice marxista) capace di rinnovarsi. Concediamo, perciò, due attenuanti a Preve: 1) l’ostracismo impostogli dalle tradizionali case editrici di sinistra, le quali gli hanno preferito il più letterario (nonché più “monetizzabile”) “Clan Negri” 2) L’aver creduto, sulla base di un ragionamento tutt’altro che errato, che essendo ormai divenute destra e sinistra due immagini speculari di una stessa logica sistemica, da qualche parte occorreva pur incominciare per infrangere lo "specchio". E’ stata sicuramente la strada più breve che si potesse intraprendere per rompere il silenzio, ma questa scelta non è stata priva di conseguenze per lui.

Inoltre, c’è sempre la rete, per cui quando Preve lo vorrà potrà inviarci le sue riflessioni o i suoi discorsi filosofici (che restano quanto di meglio ci sia oggi in circolazione) e noi saremo lietissimi di pubblicarglieli. Lo prenda come un investimento, visto che la sistematizzazione di tutto quello che scriverà potrà sempre avvenire in futuro, c’è ancora molta gente intelligente in giro.

Detto questo, vi lasciamo a questa lunga intervista (un quasi saggio) ricchissima di spunti di riflessione che, sicuramente, aprirà un interessante dibattito.

 

Gianni Petrosillo.