RISPOSTA DI L.GAROFALO A G. LA GRASSA (IL PARROCO E IL GRILLO)

Salve dottor La Grassa.
La ringrazio per aver apprezzato il mio intervento.
Dalle mie parti si dice "Non è fortuna nostra"… Non credo che costoro ci concederanno la grazia di liberarci dalla loro ingombrante presenza. I nuovi demo(ni)cristiani sono peggiori dei nazi-fascisti, hitleriani e mussoliniani, teutonici e italici.
Il curato di campagna, Don-Abbondio-Fracchia-Prodi, eserciterà la sua morbida e dolce dittatura con l’avallo e la complicità dei principali mass-media (Tv di Stato e stampa di regime, in testa La Repubblica), dei sindacati confederali (anzitutto la CGIL, sindacato (s)concertativo, non antagonista) e persino della cosiddetta sinistra radicale, in primis la guardia pretoriana di Ri(af)fondazione comunista.
Rammento che Gramsci parlava del "sovversivismo delle classi dirigenti", alludendo al fascismo al potere. Parafrasando il concetto gramsciano, mi viene in mente il sovversivismo e l’ipocrisia delle odierne classi DIGERENTI, additando non solo e non tanto il bandito di Arcore e la sua banda di criminali e sovversivi legalizzati, quanto soprattutto i nuovi gattopardi democristiani presenti e diffusi in entrambi gli schieramenti politico-parlamentari. Tuttavia, occorre precisare che l’epoca dei grandi felini è terminata con il principe di Salina, il protagonista del celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Oggi circolano (ahinoi!) bestioline ben più piccole e meschine, ma non meno moleste e pericolose dei suddetti felini. Potrebbe risultare una battuta un pò qualunquista, ma credo che renda bene l’idea.
Inoltre, voglio citare una frase davvero geniale e illuminante di Pier Paolo Pasolini, il quale sosteneva che "Il fascismo potrà risorgere a condizione che si chiami antifascismo". Nulla di più tragicamente vero, specie se pensiamo ai tanti ex-antifascisti seduti sugli scranni del nuovo governo e delle istituzioni statali. Voglio far presente che il peggiore degli anticomunisti è diventato il presidente della Camera Fausto Bertinotti, che in nome di un’ipocrita e bigotta idea della non violenza (un principio che sembra valere soltanto per chi manifesta in piazza, mentre è puntualmente smentito e tradito dai rappresentanti in Parlamento del PRC – e non solo del PRC – quando votano a favore del rinnovo dei finanziamenti per le spedizioni militari italiane nel mondo, a cominciare dalla "missione di pace" in Afghanistan) ha tacciato di "terrorismo", "delinquenza", ecc., i vari militanti dei centri sociali, e dell’area dell’antagonismo sociale, arrestati e perseguitati durante i mesi in cui è entrata in vigore la nuova legislatura.
Infine, per quanto riguarda Beppe Grillo, approvo il suo giudizio negativo (nell’articolo ho citato e condiviso solo la definizione di "nostri dipendenti" che Grillo attribuisce agli innumerevoli – e costosissimi – rappresentanti eletti nelle istituzioni pubbliche, dal livello più basso a quello più elevato). Credo che il comico-blogger genovese sia stato fin troppo esaltato e sopravvalutato dagli pseudo-intellettuali di sinistra e dai tanti ammiratori-detrattori, mentre credo che l’effettivo talento del comico-opinionista vada valutato in modo più sobrio ed onesto, in relazione e al confronto, ad esempio, con l’ingegno di altri autori di satira politica del passato, tra cui spiccano indubbiamente le figure di Giorgio Gaber e altri giganti del cabaret politico-militante, cito per tutti un nome famoso, Massimo Troisi, ma non solo lui.

Lucio Garofalo