BERTINOTTI AFFOSSERA’ I BORGHESI CON UNA "MESSA IN PIEGA" di A. Berlendis
Segnalava Gian Antonio Stella (in ‘Avanti popolo. Figure e figuri del nuovo potere italiano.’ Rizzoli editore -2006 pag. 36) che Bertinotti è “un’insaziabile ospite con la moglie Lella di tutti i salotti capitolini fino al punto di essere avvistato a un ‘pigiama party’ : <<Vado lì come vado nelle piazze o in Parlamento : per affermare ovunque il diritto all’alterità della sinistra antagonista>>.”
Ma nell’affermare il suo ‘antagonismo’ è andato anche molto più lontano.
Sempre Gian Antonio Stella racconta sin dove il nostro è riuscito a portare il suo ‘antagonismo’ (questo evento è casualmente sfuggito sia al “manifesto” che a ‘Liberazione’) :
“<<Sevve un passaggio,cavo?>> Era la sera del 20 settembre del 2006 e Fausto Bertinotti scivolava tra principi e marchesine, finanzieri e matrone grondanti di gioielli che affollavano la residenza in rue de Varenne di Lodovico Ortona, il nostro ambasciatore a Parigi, con la scioltezza disinvolta di chi non ha fatto altro in vita sua. Certo, el Giuan e gli altri compagni ‘casciavit’ dell’adolescenza avrebbero faticato a riconoscerlo. Che ci faceva, lo storico segretario di Rifondazione comunista che dedicò l’elezione a presidente della Camera ‘alle operaie e agli “operai”, in mezzo a quello sfarfallio di mondanità europea riunita per festeggiare le future nozze di Clotilde d’Urso, nipote del banchiere Mario, con Arthur de Kersauson de Pennendreff, la cui famiglia è nella storia di Francia dai tempi in cui un antenato guidò la flotta di San Luigi alle Crociate ?”
La domanda è palesemente retorica, perché tutti sanno che, come esplicitato sopra, egli porta il suo antagonismo ovunque. “Al punto che – continua Stella – per portare nel mondo la sua alterità antagonista e sventolare la bandiera degli emarginati e dei derelitti a tutti i cocktail e i gran galà, i ricevimenti e le cene esclusive, si è subito rassegnato ai confortevoli aerei di Stato. Come quello usato appunto per andare alla festa privata parigina di Clotilde e Arthur.
Con spirito da compagno, però. Gli operai da bravi comunisti spartiscono la ‘schisceta’ ? Lui da bravo comunista si offriva di spartire le poltroncine con chi volesse uno strappo per tornare a Roma. …
Il tutto in gioiosa continuità coi “viaggi blù” del governo delle destre. (“La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili.” Rizzoli 2007 pag. 61-62)
Noi possiamo, e dobbiamo condividere le parole con cui Lenin dipingeva tali sinistri figuri: “Alla borghesia occorrono dei domestici, nei quali una parte della classe operaia abbia fiducia e che imbellettino la borghesia con discorsi sulla possibilità di una via riformista, che gettino, con questi discorsi, polvere negli occhi del popolo e distolgono il popolo dalla rivoluzione, dipingendo un quadro delle bellezze e della praticabilità della via riformista…”
(“La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky’ Opere vol XXIII pg 223—i corsivi sono di Lenin).
Però ancora di più occorre uno sforzo di analisi teorica per individuare le cause strutturali del ri-prodursi di questi fenomeni, per poterli (in eventuali forme organizzative di futuri rivoluzionari contro il capitale) contrastare efficacemente.
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LA TRIENNALIZZAZIONE DEI CONTRATTI di M. Tozzato
Se la memoria non mi tradisce quando c’era Fini a trattare per il contratto del pubblico impiego, nell’epoca di Berlusconi, si riuscì ad ottenere un paio di volte una novantina di euro pagati per tutto il biennio (24 mesi). Nonostante il ritardo con cui vennero concluse le trattative venne, perciò, conteggiata ogni mensilità arretrata spettante. L’accordo di ieri tra Governo e sindacati prevede l’aumento di 101 Euro lordi in media per tutto il pubblico impiego ma solo a partire dal 1° febbraio 2007. Il contratto precedente era scaduto il 31 dicembre 2005, di conseguenza nel biennio 2006-2007 ben 13 mesi vengono cancellati, saltati del tutto, azzerati. Consideriamo, inoltre, l’importanza di questo fatto per le contrattazioni ancora sul tappeto delle grandi categorie dei lavoratori privati. La campagna portata avanti dal prof. Ichino (la guerra ai dipendenti pubblici “fannulloni”) non aveva certo lo scopo di mettere in evidenza le manchevolezze, che sono sicuramente molto rilevanti, nella gestione del settore pubblico ma piuttosto di preparare un attacco, a tutto campo, al tenore di vita (salario nominale e salario reale) dei lavoratori dipendenti sia pubblici che privati. Su “il manifesto” di oggi (30.05.2007) l’ineffabile Carlo Podda, segretario Funzione pubblica Cgil, considera in termini positivi proprio il risultato economico delle trattative mentre con evidente “pudore” si esprime riguardo all’altro meraviglioso risultato ottenuto dai sindacati confederali: <<il contratto triennale sperimentale , dal 2008 al 2010. Detto in parole povere: ci siamo impegnati a trattare, ma non è detto che quell’accordo verrà mai raggiunto. Anzi personalmente penso che sia difficilissimo siglarlo alle condizioni che noi porremo.>> State tutti tranquilli, insomma, si è trattato solo di uno scherzo ! Perché in effetti qualcuno si preoccupa:<<Il timore è che diluendo ancor di più i tempi, si dilatino anche le”vacanze contrattuali”, con conseguenti maggiori perdite rispetto all’inflazione reale, mentre il contratto nazionale perderebbe sempre più centralità (anche per il combinato disposto della defiscalizzazione del secondo livello).>> Per tranquillizzarci ulteriormente e dimostrare che si tratta veramente di uno scherzo Podda precisa:<<…faccio notare che i confederali hanno firmato solo gli aumenti economici, le categorie quello sulla sperimentazione del triennio: due accordi separati e complementari, che però non impegnano la altre categorie alla triennalizzazione.>> ?!? Cosa significa questo “chiarimento”? Secondo me Podda vuole semplicemente capire se siamo proprio deficienti oppure no; ma questa, comunque, è soltanto la mia opinione. Anche i sindacati di base aggiugono alcune osservazioni critiche che forse possono risultare interessanti:<<la triennalizzazione del contratto […] era un obiettivo perseguito da tempo da Confindustria, su cui si era già cimentato senza successo (corsivo e neretto mio.M.T.)Berlusconi.[…]La tesi ufficiale -”solo una sperimentazione” che non riguarderà altre categorie – viene considerata inattendibile […]. La previsione di rivedere l’intera struttura del contratto entro dicembre si riferisce ovviamente a tutto il mondo del lavoro.>> Per concludere i sindacati di base ricordano che prima degli accordi del luglio
Mauro Tozzato 30.05.2007