Dedicata alle “cavallette” che, come “magna magna” del tutto secondario e minuto rispetto alla devastazione del paese che stanno realizzando, si comprano case a prezzi di liquidazione. (A cura di G. La Grassa)

 

LI DU’ GGENERI UMANI

di Gioacchino Belli

 

Noi, se sa, ar monno semo ussciti fori

Impastati de mmerda e dde monnezza.

Er merito, er decoro e la grannezza

Sò ttutta mercanzia de li siggnori.

 

A ssu’ Eccellenza, a ssu’ Maestà, a ssu’ Artezza

Fumi, patacche, titoli e sprennori;

E a nnoantri artiggiani e sservitori

Er bastone, l’imbasto e la capezza.

 

Cristo creò le case e li palazzi

P’ er prencipe, er marchese e ‘r cavajjere,

E la terra pe nnoi facce de cazzi.

 

E cquanno morze in crosce, ebbe er penziere

De sparge, bbontà sua, fra ttanti strazzi,

Pe quelli er zangue e ppe nnoantri er ziere.

 

                                    (1834)     

 

SCIP(PI) CA(TA)STALI di G.P.

 

Quattro mld di euro. A tanto ammontano i soldi perduti dallo Stato per garantire alla Casta bi-partizan appartamenti sontuosi nei grandi centri metropolitani. Si tratta dell’ennesimo privilegio di cui godono i fantomatici rappresentanti del popolo, quelli che vorrebbero tagliare la spesa di uno Stato che non può più permettersi di assistere i cittadini “dalla culla alla tomba” ma che continua a riprodurre per sè vantaggi di natura castale e ora anche catastale.

L’ultima trovata di questi lestofanti è stata una svalutazione immobiliare che non ha precedenti nella storia della Repubblica, avviata nel 2000 dal governo di centro-sinistra con il POC (Programma ordinario di cessione) e continuata con il PSC (Programma Straordinario di Cessione). I politici “pizzicati” hanno prontamente trovato giustificazioni che sono peggio della malefatta compiuta, dal neosegretario del PD Veltroni, il quale ha parlato di semplice prelazione, al Presidente del Senato Marini, il quale lamenta una crepa nella casa acquistata che ne dimidierebbe il valore. Ma quale casta, questa è sola una masnada di cialtroni, una banda di arrampicatori di specchi che vive alle spalle dell’intera nazione. Eppure la Corte dei Conti aveva denunciato i mld di denaro pubblico andati in fumo a causa delle cartolarizzazioni. E siccome sono ladri imperterriti hanno anche riproposto lo SCIP(PO) per ben due volte. Con lo SCIP 1 (per ironia della sorte SCIP è l’acronimo con cui si è dato il via alla dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato) i sette enti previdenziali Enpals, Inail, Inpdai, Inps, Ipost e Ipsema hanno ceduto 27.250 unità residenziali e 262 unità commerciali per un valore stimato di 5,1 mld di euro. Con lo SCIP 2, è stato svenduto quello che restava del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali e di una parte di quello dello Stato (0,47% del totale). In questo caso gli immobili erano 54.241, più 9639 unità per uso commerciale. Il valore stimato degli immobili ricompresi nello SCIP 2 era di 7 mld e 787 milioni. Alla fine quanto ci ha ricavato lo Stato dagli SCIP 1 e 2? Il totale complessivo degli immobili, a valore di mercato, era superiore ai 12 mld di euro ma dalla svendita a prezzi “parlamentari” lo Stato ne ha ricavato solo 8 mld di euro facendone evaporare quattro. Ecco da dove deve ricominciare il risanamento dei conti pubblici in Italia, ormai non è più solo una questione di demagogia da bar o di qualunquismo antipolitico, questa casta deve essere rovesciata, prima perchè è inetta ed incapace poi perché continua a reiterarsi privilegi "esclusivi" mentre il Paese va letteralmente a ritrecine. Del resto, come si può credere a chi predica l’austerità dei conti pubblici e poi sperpera il denaro dello Stato per fini personali o di partito? Come si può continuare a dar credito a chi predica riforme in tutti i campi della vita sociale (pensioni, sanità, lavoro) e non mette in discussione nemmeno una delle proprie prerogative, peraltro sempre più odiose mentre aumenta lo sfascio del paese?

Mandiamoli a casa il prima possibile!