NON ESAGERIAMO IN ECLETTISMO (commento di GLG)

È vero (fino ad un certo punto) che non si deve essere settari; è però deleterio diventare un contenitore di tutto e del contrario di tutto. Premetto che mi riservo di leggere con più attenzione De Benoist, ma già dalla prima scorsa lo vedo non solo divergente, addirittura antitetico. A questo punto, chiederei al più presto una riunione dei “bloggisti” per decidere non una precisa linea (non siamo un partito e non intendo minimamente assumere alcun ruolo di “indicatore” di quest’ultima), ma certo con chi abbiamo intenzione di interagire veramente e con chi polemizzare invece senza più esitazioni. Tesi come la decrescita, come un pacifismo senza ma e senza se, come un Marx semplicemente “umanistico”, non possono a mio avviso essere accettate. Ovviamente, è una opinione mia, ma ho imparato da una lunga lotta di idee che bisogna talvolta usare un certo “settarismo” – in specie quando si travalicano certi limiti per me insormontabili – altrimenti si scade nell’eclettismo e nel “ma-anchismo”. Comunque, non è male avere messo per questa volta un De Benoist; mi piacerebbe però che non diventasse un’abitudine (e non mi riferisco solo a tale autore; senz’altro bravissimo, ma in un contesto teorico e politico che è l’opposto di quello del blog con cui ho deciso due anni fa di collaborare). Ultimamente ho letto troppo cose che fanno proprio a pugni con quanto sostengo. Non vorrei trovarmi nella situazione di quando, nei primi anni ’90, il bravo Prestipino aveva preso la meritoria iniziativa di riunire a Roma redattori e scrittori di alcune riviste richiamantisi al marxismo. Avevo già allora molta voglia di ridiscutere Marx, ma ero invece sempre costretto a stare quasi dalla parte di gente come Pala contro altri (che non cito, per carità “cristiana”), perché non si poteva discutere di Marx, e della necessità di “andare oltre” il suo pensiero, con gente che nemmeno conosceva l’abc di Marx. Prima di discutere, è necessario conoscere ciò di cui si discute. Quindi, mi trovavo a diventare quasi “ortodosso” per disperazione nei confronti di personaggi, di cui non mettevo in dubbio l’intelligenza, ma che su Marx parlavano a vanvera. Non voglio tornare a quella situazione. Quindi, troviamoci a discutere seriamente del “da farsi”.

glg