UNA MINIMA AGGIUNTA di GLG

Mi scuso se aggiungo due righe perché ho constatato che potrebbe sorgere un fraintendimento fastidioso. Non ho mai parlato di come vivrà la gente fra 100 o 200 anni. Ho solo ricordato, qualche volta e in polemica con tutti quelli che disprezzano ogni forma di progresso (anzi non bisognerebbe nemmeno pronunciare questa “sconcia” parola), come si viveva 100 o 200 anni fa. E sono buono a ricordare tempi così recenti, perché se andassimo ancora più indietro, poveri noi! In ogni caso, mentre è una stupidaggine pensare al modo di vita fra uno o due secoli, abbiamo una buona base di conoscenza per valutare se preferiamo vivere oggi o 200 anni fa.

Inoltre, ho ricordato i 100 o 200 anni anche in un altro contesto: quando leggo e sento in TV affermazioni circa precipitazioni, o inverni freddi o estati calde, o gelate o temperature torride, o inondazioni o grandinate o cicloni ecc. ecc. come non se ne ricordano nell’ultimo secolo (ma ho anche letto e sentito “da 200 anni a questa parte”). Due volte coglioni! Sia perché non credo proprio che a quell’epoca ci fossero rilevazioni meteorologiche e climatiche precise come oggi; sia perché ci si dà la zappa sui piedi, visto che il fenomeno, giudicato oggi “tanto impressionante”, si sarebbe comunque già prodotto 100 o 200 anni fa, quando il progresso era infinitamente più in arretrato di adesso e non credo esistessero movimenti “verdi” del tipo odierno (questo è, dal mio punto di vista, l’unico reale punto a favore di quelle epoche rispetto alla presente; l’unico motivo di nostalgia e rimpianto!).