SOLIDARIETA’ A PREVE E DE BENOIST di G.P.
Ieri, 14 marzo, il filosofo Costanzo Preve avrebbe dovuto presentare (sembra, infatti, che l’evento sia saltato, almeno da quello che leggo oggi in alcuni commenti sulla rete), presso la libreria Comunardi di Torino, un suo saggio intitolato “Il Paradosso De Benoist” (ed. Settimo Sigillo).
A questo evento avrebbe dovuto essere presente (se solo la foia identitaria delle squadracce noglobal non si fosse materializzata in tutta la sua insensatezza) lo stesso pensatore francese, ideologicamente proveniente dalle fila della Nouvelle Droite, ma oggi difficilmente inquadrabile anche in quest’ultima.
Dico subito che noi avevamo pubblicato un’intervista a De Benoist, qualche tempo fa, sottolineando però quanto costui avesse stravolto il pensiero Marx, mettendone in evidenza un umanesimo utopico che non ha mai avuto nulla a che vedere con la carica scientifica della sua produzione teorica complessiva. A nostro modo di vedere, queste operazioni servono (siano fatte in buona o cattiva fede) solo a depotenziare il nucleo logico della teoria marxiana – quello che c’è ancora d’insuperato nel pensiero di Marx – facilitando la neutralizzazione della sua più grande scoperta: il continente della scienza dei modi di produzione sociali (quella con la quale è stato possibile demistificare l’uguaglianza formale nella sfera circolatoria atta a coprire l’ineguaglianza reale e lo sfruttamento capitalistico nella sfera produttiva). Vi invito, a tal proposito, a rileggere i commenti che abbiamo pubblicato sul blog a margine dell’intervista.
Fin qui, dunque, le nostre critiche a De Benoist. Oggi però apprendo che un gruppo di squadristi rossi, col coraggio dei conigli, ha impedito a Preve di parlare, minacciando anche il proprietario della libreria che doveva tenere a battesimo la presentazione del testo. Pare che quest’ultimo abbia, all’ultimo momento, comunicato che per rispetto verso la sensibilità antifascista, l’evento veniva cancellato. Ma quale sensibilità antifascista? Un gruppo di sciammanati che vive di slogan consunti potrà mai essere depositario della sensibilità antifascista? Questa teppaglia metropolitana è molto più vicina al sottoproletariato senza arte né parte (quello che Marx definiva la puttana della storia) che non ai partigiani che hanno contribuito a liberare l’Italia dal fascismo.
Rimettiamo le cose al loro posto per favore, da che mondo è mondo le carogne finiscono nelle fogne e non importa la specificazione, siano esse rosse o nere. E lì che dovrebbero tornare questi miserabili.
La nostra solidarietà a Preve e De Benoist