MA MI FACCIA IL PIACERE! di Giellegi
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Avrebbe detto Totò, sentendo le ignobili sviolinate sulla grande lezione di democrazia data dagli Stati Uniti con queste elezioni. Così ho sentito sbrodolare mentitori e farabutti di destra e di sinistra in questi giorni in TV; affermando che non importava chi vincesse, ma solo questa grande lezione di democrazia. Lasciamo perdere che tutti i commentatori un po’ seri hanno ammesso che i due candidati sono stati pressapochisti su tutti i temi trattati nei loro dibattiti e comizi, in particolare su quelli economici e relativi alla crisi in atto; Obama è stato un po’ favorito, solo perché l’orbo è re nella terra dei ciechi (McCain). Lasciamo perdere che i sondaggi sono andati su è giù, settimana dopo settimana, in base ai vari schizzi di fango che i due candidati si sono gettati addosso (e addosso ai candidati alla vicepresidenza); e solo negli ultimi giorni hanno preso un andamento più deciso per Obama, ma con qualche leggera rimonta qua e là nelle ultime ore. Veramente interessati alle grandi questioni (mai) messe sul tappeto dai due “giganti”, questi elettori del piffero!
A parte tutto ciò, si rivela apertamente – e senza pudore alcuno – che questa è stata forse la campagna elettorale più dispendiosa: 5,2 miliardi di dollari spesi da tutti e due. Con grande prevalenza di Obama, però, anche grazie al megaspot finale, sul quale McCain ha manifestato una scarsamente credibile indignazione morale per un simile sperpero di denaro in una congiuntura di così grave crisi. A quei miliardi vanno aggiunti quelli, altrettanto cospicui, per le primarie dei due partiti al fine di nominare i due candidati che finiscono la loro gara questa notte.
Questa sarebbe la democrazia? Il “governo del popolo” (BUE)? Si vergognino questi occidentali! In effetti è la stessa democrazia, pagata milioni di dollari, che hanno cercato di esportare in Ucraina e Georgia (con qualche successo data la corruzione delle lobbies lì presenti), in Bielorussia (flop totale), nelle repubbliche centroasiatiche (quasi lo stesso), perfino in Iran grazie a marci studentelli filo-occidentali. E questi svergognati europei – destri in prima fila, seguiti a ruota dai sinistri – hanno osato “montare l’organino” contro gli antidemocratici cinesi e russi. Molto meglio il loro centralismo senza ipocrisie, che impedisce ai corrotti filo-impero Usa di conquistare terreno, piuttosto che queste sporche “democrazie” del puro denaro. I popoli non c’entrano nulla, nell’un caso come nell’altro. Ma più imputridisce la “democrazia alla statunitense”, e più si apriranno pertugi da cui può sgorgare l’ira, in qualche caso il terrore “giacobino”: una democrazia del sacrificio e del dolore, ma comunque non pagata dal soldo dei miliardari americani ed europei. Sarebbe almeno una “cosa” pulita!