LETTERA APERTA AL DIRETTORE DE "IL GIORNALE"

Egregio dott. Giordano,

leggo con molto piacere i suoi editoriali che sono sempre vivaci, sferzanti, snelli, di immediata comprensione, a tratti divertenti, quasi mai banali e scritti in uno stile personale invidiabile, specialmente da chi non ha le sue stesse doti. Quindi Chapeau! Ovviamente, la divaricazione ideologica e culturale tra di noi è massima ma l’onestà intellettuale impone che si riconosca all’avversario l’onore delle armi del pensiero, soprattutto laddove il ragionamento non è fazioso (Marx, aveva, giusto per citarle un esempio emblematico, grande ammirazione per l’approccio scientifico con il quale Ricardo studiava le leggi dell’economia, di contro a preti della pura speculazione ideologica e di classe come Malthus).

Riconosco anche la sua capacità di sferrare sfilettate, pienamente meritate, ai boriosi, insulsi, incompetenti, politicamente fiacchi e socialmente disgustosi “sinistri” i quali non hanno ancora imparato la lezione storica e, dall’alto della loro morale sofisticata e salottiera, continuano ad innalzare muri di egotismo arrogante tra loro e il resto della massa, della quale si sentono però i legittimi rappresentanti.

Come dire, fin qui ci siamo, sono totalmente d’accordo con lei ed, anzi, io ci andrei giù molto più duro dato che, a mio parere, la sinistra è anche peggio di come lei la descrive: essa è, invero, un cancro metastatizzato che ammorba il paese sfibrando gli ultimi tessuti sani di questa povera patria. Si tratta di vili burattini mossi da potenti mani d’oltre atlantico che mettono ai primi posti della loro scala valoriale il cinismo e l’arrivismo castale.

In sostanza, sposo la tesi di Geronimo, il quale, anche dalle pagine del quotidiano da lei diretto, ha sostenuto che il colpo di stato giudiziario iniziato nel ‘92, impropriamente chiamato Mani Pulite, è stato eterodiretto dagli Usa, con la compiacenza dei magistrati e delle seconde file (quelle più vigliacche e ignoranti) del defunto PCI. Del resto, se Berlinguer (anche costui politico sopravvalutato ma di intelligenza certamente superiore ai suoi nipotini dissennati e sottomessi) ostracizzò Occhetto in Sicilia e D’Alema in Puglia una ragione ci sarà pur stata. Ma andiamo avanti. Nel suo pezzo di ieri ha nuovamente passato ai raggi X questi atroci tipi umani che si indignano quando sono toccati nella loro scarsa professionalità e si sentono in diritto di mandare sms per dare al resto del mondo patenti di serietà e onestà. I politicanti di sinistra si coccolano questa prezzolata e mercenaria “Società del X Dicembre”, composta da un codazzo di intellettuali spocchiosi, da showman noiosi, da comici ridicoli e da guitti frustrati (che non sanno far né ridere né piangere). Infine, ci sono i claqueurs identitari (prima chiamati la “bbbbase”) che, con il cervello mandato all’ammasso da molti anni, credono ancora alle menzogne dei loro leaders e a quelle dei capetti di periferia, tutti costruiti ad immagine e somiglianza dei primi.

Ma adesso che ho finito l’incenso veniamo al succo della questione. Che c’entra uno scienziato come Marx con questi devastatori senza scorza? Non hanno mai letto una riga del pensatore di Treviri negli anni caldi, quando andava tanto di moda, potrebbero mai farlo adesso che oltre alla “casacca” hanno venduto pure l’anima? In secondo luogo, le pare che un uomo che ha dedicato tutta la sua vita allo studio di una scienza (e le piaccia o meno, riuscendo ad aprire nuovi continenti conoscitivi e sovvertendo vecchi paradigmi e luoghi comuni  che impedivano alla stessa di progredire) fosse uno che si trastullasse sventolando le palle al sole? Marx restava rinchiuso nella biblioteca del British Musem anche per 12 ore al giorno consultando libri, statistiche, dati, rapporti parlamentari, roba che avrebbe fatto crescere la barba a chiunque dopo appena 5 minuti. Se si fosse preso la briga di sfogliare qualche testo di Marx, che so il III libro del Capitale dove queste informazioni sono riportate a iosa (e dove sono persino riprese le dichiarazioni rese da banchieri, industriali e grandi commercianti di fronte commissioni parlamentari che si occupavano di capire le ragioni della crisi finanziaria), avrebbe intuito che costui era in grado di tenere ritmi di lavoro irraggiungibili per chiunque. Le ricordo, inoltre, che Marx, agli inizi degli anni 60 dell’Ottocento, ha fatto il suo stesso mestiere, quello del giornalista, quale corrispondete unico dall’Europa per l’Herald Tribun di New York (per due sterline ad articolo). Scelta dovuta alle solite difficoltà economiche dalle quali lo tirava spesso fuori il suo amico Engels. Engels, egregio dott. Giordano, e non la moglie Jenny come lei ha scritto, commettendo un errore storiografico grossolano. Marx la sposò, difatti, senza dote e senza corredo, essendo la famiglia von Westphalen contraria a quella unione. Infine, devo segnalarle una sua pessima caduta nel gossip storico-scandalistico che è anche peggio di quello attuale su Berlusconi. A noi non sarebbe mai venuto in mente di tirare fuori le donne del Presidente del consiglio e i suoi eventuali figli illegittimi per screditare l’uomo pubblico. Tali amenità le lasciamo volentieri a quel servo sciocco di Michele Santoro. Se Berlusconi si scopa veline e vallette saranno affari suoi e, dal punto di vista politico, la cosa non può che esserci del tutto indifferente. Non ci è affatto indifferente, invece, il Berlusconi che stringe alleanze strategiche con la Russia e con Putin, alle quali plaudiamo fragorosamente, così come approviamo il Berlusconi che dichiara, contro i cani rabbiosi del suo stesso partito, che la guerra in Serbia è stata una indebita violazione della sovranità di quel paese.

Inoltre, ancora esultiamo per il fatto che il Cavaliere non si sia fatto intimorire dall’ingombrante alleato americano, sconfessando Shakasvili e la sua imperdonabile aggressione contro il popolo osseto.

Allora, perché voler sminuire Marx con ritornelli storici pappagalleschi mai verificati? E’ vero, come diceva qualcuno (se non ricordo male B. Russel), che moralmente gli intellettuali sono sempre al di sotto della loro produzione teorica, ma tutto ciò può inficiare quel che danno in cambio all’umanità intera? Lei dice che Marx umiliò la serva, evidentemente appellandosi a quel metus sociale che spinge, quasi sempre, i sottoposti a dire di sì ai propri datori di lavoro. Non pensa che questo varrebbe in mille altri casi ed, in particolare, nelle ultime (per noi indecenti) vicende di cronaca berlusconiana alimentate ad arte dalla sinistra? Si è fatto attirare, a causa di un improvviso accecamento ideologico, nella stessa trappola moralistica di quest’ultima. Di questo ne sia almeno consapevole.

con rispetto, G.P.